Sono migliaia i bambini in lista per cambiare sesso. Aumento allarmante dei casi dopo la pandemia alimentati dalle campagne gender.
Dati allarmanti nel Regno Unito riguardo all’aumento esponenziale di richieste di bambini in lista d’attesa per il cambio sesso. Sono ben 5.500 bambini e adolescenti in lista d’attesa per cambiare genere. Un picco mai registrato fino ad oggi che gli esperti riconducono al clima di disagio vissuto dal post-lockdown.
Le associazioni hanno espresso preoccupazione. Lo stesso ente britannico di Sviluppo dell’identità di genere (GIDS) di Tavistock e l’associazione Portman Trust a Londra hanno riferito che i dati sono allarmanti.
Una delle promotrici della campagna Transgender Trend, come riporta il Daily Mail, Stephanie Davies-Arai, ritiene che i giovani siano stati disorientati durante la pandemia.
“La vita si è fermata davvero, quindi gli adolescenti in quella fase della loro vita, in cui stanno cercando la propria identità, si rivolgono online. Sono bombardati da messaggi sull’essere trans e sul fatto che tutti i loro problemi, insicurezze e ansie sono dovuti al fatto che sono trans”.
Hilary Cass, ex presidente del Royal College of Pediatrics and Child Health, ha sollevato critiche riguardo alle pressioni sui pediatri che dovevano adottare un approccio più morbido nei confronti dei bambini che desideravano cambiare sesso.
La Cass ha evidenziato numerose lacune riguardo ad una linea guida su questi casi denunciando che il dibattito, alimentato dalle campagne a sostegno dei transgender, abbia messo sottopressione pediatri e psicologi che si sono rivelati carenti nel fornire un maggiore supporto psicologico ai bambini.
Dello stesso avviso, la Care Quality Commission secondo la quale i bambini più vulnerabili non sono stati adeguatamente seguiti e al contrario sono stati spinti a cambiare sesso.
Per cambiare sesso, bambini e adolescenti vendono sottoposti a un trattamento ormonale che blocca lo sviluppo e la loro pubertà. Una terapia controversa che potrebbe essere sostituita da altre cure.
Nel 2010/2011 erano 138 bambini sottoposti al trattamento gender. Nell’arco di un decennio il numero è aumentato di 17 volte arrivando a 2.383 nel 2020/21, su ben 4.600 richieste pervenute, per poi raggiungere 5.500 richieste nel 2022, in epoca post pandemica.
Secondo quanto indicato è emerso che nel 2010 la maggior parte dei bambini sottoposti ai trattamenti erano maschi, mentre oggigiorno la maggioranza dei pazienti sono femmine.
Gli esperti non sanno da cosa dipenda. Tra le tesi, quella per cui le bambine e le ragazze adolescenti hanno sofferto maggiormente, durante il periodo pandemico, di problemi psicologici legati a depressione, ansia con un aumento di casi di autolesionismo.
Alcuni attivisti, di fronte a questi dati, invitano a una valutazione oculata nel prendere in considerazione le richieste di trattamento gender/cambio di sesso.
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