Il caffè fa bene alla salute. A confermarlo, un nuovo studio che rivela i benefici in base al numero di tazze di caffè giornaliere.
Insonnia, nervosismo o tachicardia. Questi erano alcuni dei sintomi degli effetti negativi che venivano associati all’assunzione del caffè, fino ad eliminarlo dalle abitudini quotidiane. A smentire gli effetti nefasti del caffè sull’organismo, una ricerca condotta da un gruppo di ricercatori che hanno messo in relazione il quantitativo di caffè giornaliero ai benefici sulla salute.
La ricerca è stata condotta in un arco temporale di dieci anni. E’ emerso che chi beve il caffè riduce molti rischi di incorrere in alcune patologie, alcune anche gravi come il diabete di tipo 2, la steatosi epatica e alcuni tumori. Mentre un consumo moderato di caffè riduce il rischio di malattie cardiovascolari.
Gli unici effetti collaterali possono essere associati a un aumento del colesterolo che deriva da alcuni olii naturali chiamati cafestol e kahweol.
“Gran parte della ricerca si è concentrata su un tipo di caffè bollito e non filtrato più popolare in Scandinavia e in Turchia”. Sottolinea la dietologa Helen Bond.
Quantitativo di caffè giornaliero
Una tazza di caffè aumenta l’attenzione e aiuta il movimento intestinale. Il caffè conterrebbe il composto vegetale acido clorogenico che agisce come prebiotico per i microbi intestinali, aiutandoli a prosperare e a produrre sostanze benefiche come gli acidi grassi a catena corta (legati all’umore).
Due tazze di caffè migliorerebbero la resistenza all’esercizio fisico e proteggerebbero il cuore. Potrebbe in tal senso ridurre il rischio di insufficienza cardiaca, in cui il cuore non è in grado di pompare il sangue in modo efficiente in tutto il corpo. Come riportano i quotidiani britannici, secondo l’International Society of Sports Nutrition negli Stati Uniti, un paio di tazze di caffè possono aumentare le prestazioni fisiche. Questo perché l’effetto stimolante sul sistema nervoso ridurrebbe l’affaticamento e la percezione dello sforzo.
Tre tazze giornaliere invece possono ridurre la possibilità di ictus e Parkinson. In base a uno studio pubblicato a gennaio 2022 sull’European Journal of Preventive Cardiology, condotto su mezzo milione di persone, tra i bevitori di tre tazze si sarebbe registrato una riduzione del rischio di ictus del 21%. Anche per quanto riguarda il Parkinson, la caffeina aiuta a prevenire la malattia e a mantenere i livelli di dopamina.
Oltre quattro tazze di caffè
Quattro tazze proteggono invece dalla steatosi epatica. E’ stato infatti registrato un rischio ridotto del 19% di sviluppare la steatosi epatica non alcolica. Mentre una ricerca delle Università di Southampton ed Edimburgo ha evidenziato che dalle tre alle quattro tazze di caffè si riduce il rischio del 21% di sviluppare il cancro al fegato.
Allo stesso tempo, “Questa quantità di caffè nero di media intensità può fornire fino a 1150 mg di potassio, più della metà della quantità giornaliera raccomandata e più potassio di quattro piccole banane”. Commenta Helen Bond. La dietologa ha poi aggiunto che questo quantitativo “fornirebbe anche 100 mg di magnesio e 9 mg di niacina”.
Cinque tazze prevengono il diabete di tipo 2. E’ quanto rivelato da uno studio condotto dal Karolinska Institute in Svezia su oltre un milione di persone. Coloro che bevevano cinque tazze al giorno riducevano del 29% il rischio di contrarre il diabete di tipo 2 rispetto a chi non ne beveva. Inoltre, riducono il rischio di gotta.
Tuttavia, l’esperta ha voluto concludere ricordando che “ci vogliono circa cinque ore perché il livello di caffeina nel sangue scenda del 50%, quindi bere caffè oltre metà pomeriggio è sconsigliabile se si hanno difficoltà a dormire. La caffeina può anche esacerbare sentimenti di ansia e aumentare il nervosismo”. Sconsigliato anche a chi soffre di sindrome dell’intestino irritabile.
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