Il ritorno al “traffico as usual” dopo l’emergenza sanitaria sta provando i nervi dei cittadini. Sosta selvaggia, traffico, infrazioni, maleducazione e caos hanno ripreso il controllo delle città. Ma chi trasgredisce adesso può pagarla cara.
Vi ricordate le città deserte, il lavoro smart, due anni di silenzio surreale, di strade e marciapiedi vuoti, di bar e ristoranti deserti?
Non sono bei ricordi. La paura del virus, l’attività economica ferma e distrutta, la necessità di stare chiusi in casa e il terrore di uscire anche solo per prendere una boccata d’aria.
Sono tutti ricordi difficilissimi, il cui unico lato positivo era la pace irreale di metropoli e piccoli centri. In questo periodo difficilissimo, per un momento, abbiamo tutti pensato che la vita sarebbe ripartita in modo nuovo.
Certamente vivace, la voglia di uscire e di lavorare era tanta, bar e ristoranti aspettavano il momento di poter festeggiare il ritorno della vita. Ma in qualche modo si era diffusa la speranza che questo gigantesco e forzato stop, questo reset avvenuto per il più tragico dei motivi, avrebbe portato tutti noi a riflettere e a tornare alla vita con una consapevolezza nuova. Con la voglia di ricostruire una vita più dolce, più civile, più rispettosa degli altri e di noi stessi.
La malattia e la morte sembravano avere introdotto l’idea che la scala dei valori si poteva invertire. Forse si poteva sognare davvero che tutto sarebbe finito bene, che dopo la tragedia tutti saremmo diventati migliori, più rispettosi e civili, più ordinati. Più disciplinati, come minimo. Inutile dire che così non è stato.
Reset totale, forse peggio. Come se niente fosse successo. Chi gira per strade e per piazze delle nostre città può toccarlo con mano. Inciviltà, traffico, disordine e incidenti.
Infrazioni in esplosione geometrica. E’ come se una molla compressa si fosse scatenata, per riportare lo status alla situazione precedente, solo peggiorata.
I vigili urbani in tutta Italia sono al lavoro per far rispettare il codice stradale, ma spesso inutilmente. Il divieto di sosta, i carrai occupati, gli scivoli per le carrozzine ingombri di auto come sono sempre stati.
Di fronte a tutto ciò si scatena anche la tentazione di fare da sé. I vigili urbani sono in guardia per reprimere anche il fenomeno di vandalismi e danneggiamenti. Cittadini esasperati che si fanno giustizia da soli, aggiungendo giungla alla giungla.
Lo vediamo in questa immagine Instagram presa dall’account di “welcome to favelas” che registra il degrado quotidiano delle nostre città. Un teppista che colpisce con lo spray l’auto di un altro teppista, parcheggiata bloccando tutto.
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Una scritta spray sulla portiera: “no parking”: Quanto costerà all’automobilista avere parcheggiato in modo selvaggio? Molto caro.
Un caso da stigmatizzare di giustizia fai da te, che diventa solo più ingiustizia e più ingovernabilità. Fermiamo questa macchina. Torniamo tutti alla ragione.
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