Taglio delle accise, una decisione clamorosa | Il prezzo dei carburanti crolla di colpo

Un provvedimento imprevisto anche se lungamente atteso (non è un paradosso) taglia una delle principali ragioni del costo esorbitante dei carburanti. Il prezzo crolla. Non era poi così difficile pensarci.

Sì la guerra è un dramma, non solo umano ma anche economico. Anche se nell’Europa occidentale non sono piovute bombe e non stiamo rischiando, almeno per ora, la vita, le conseguenze sono pesanti anche per noi.

La benzina costa sempre di più | Web source
La benzina costa sempre di più | Web source

Anzitutto le sanzioni alla Russia, che hanno determinato una contrazione globale della disponibilità di idrocarburi. Ma anche gli scioperi degli autotrasportatori, le generali condizioni di preoccupazione che portano tutti i paesi del mondo a comprare, comprare, comprare per rimpinguare le scorte di gas e petrolio in previsione di tempi ancora più duri e difficile che potrebbero arrivare, per quanto incredibile possa sembrare.

Le ragioni dell’aumento esponenziale

Cerchiamo di capire quali sono le ragioni dell’aumento dei prezzi così imprevedibili e dalle dimensioni che ci eravamo dimenticati dopo la crisi petrolifera del 1973.

Il governa taglia le accise | Web source
Il governa taglia le accise | Web source

Prima di tutto, c’è un fenomeno che a livello statale è del tutto impossibile controllare (a meno ovviamente di essere un paese produttore con forte voce in capito nell’Opec). Ovvero  il prezzo del petrolio al barile e del gas al metro cubo. Per quanto controintuitivo, entrambi incidono sul prezzo finale alla pompa. 

Il prezzo al barile dipende dalle dinamiche internazionali della domanda e dell’offerta. Da molto tempo i paesi produttori vivono con disappunto il calo del prezzo. La scelta di molti paesi di puntare sulle energie rinnovabili, lo sforzo costante della riduzione dei consumi e, last but not least, il forte raffreddamento economico dovuto ad anni di pandemia, avevano determinato una domanda di materie prime petrolifere in calo. Un calo che l’OPEC ha affrontato con successive riduzioni della quantità prodotta, ma che per i paesi che vivono di materie prime significava introiti sempre più magri, con conseguenze immaginabili sul bilancio pubblico e la capacità di spesa.

La ripresa economica aveva già cambiato le cose. La guerra le ha letteralmente rovesciate. Dalla domanda fiacca al panic buying il passo è stato breve. 

Eppure in Italia c’è un altro fattore di costo che paghiamo a caro prezzo: le accise sul carburante. Una serie di balzelli affastellati uno sull’altro dal 1936, che hanno prodotto un carico fiscale tra i più esosi d’Europa. 

Da anni si parla di tagliarle. L’emergenza se non altro ha imposto questa decisione anche se in modo purtroppo temporaneo. 

L’accisa si riduce di 20 centesimi per litro di benzina e 15 centesimi per il diesel. La decisione è già operativa da alcune ore. Questo significherà un risparmio di circa 12 euro per un pieno di benzina e 9 euro per il diesel.

Leggi anche -> Come combattere l’aumento in bolletta e alla pompa di benzina | Trovata la soluzione per risparmiare

Nulla di rivoluzionaro. Ma, come si dice in gergo tecnico, meglio di un calcio nei denti alle quattro di mattina. Considerati i tempi, non è poco.

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