La Russia è sempre più impantanata nelle sua sanguinosa e fallimentare guerra Ucraina. Dopo le minacce rivolte a mezza Europa ora si teme il tragico colpo di follia. Gli sviluppi sono imprevedibili ormai, meglio prepararsi al peggio.
Le perdite russe aumentano, la guerra è bloccata, mentre la reazione ucraina demolisce colpo su colpo linee di rifornimento e posizioni russe. Cinque alti generali sono già morti sul campo.
Una Russia furiosa per la sua impotenza si scatena sulle città, distruggendo infrastrutture civili, aggredendo teatri, ospedali, donne e bambini. Ma la Russia sta inesorabilmente perdendo questa guerra, mentre all’interno crescono le code anche per i beni di prima necessità.
La Russia sta perdendo la guerra. Cosa farà Putin?
La Russia è esposta ad una insostenibile guerra di attrito. Paese gigantesco quanto fragile, ha destinato all’aggressione dell’Ucraina oltre il 75% della sua forza militare. Pensava di schiacciare un moscerino in poche ore. Si è trovata impantanata da una reazione corale e rabbiosa. Ogni cittadino ucraino ha preso le armi e anche l’esercito del paese aggredito si è dimostrato tenace e capace, al contrario della gigantesca e rugginosa macchina russa, che ha sparso sangue proprio e altrui a fiumi, senza raggiungere nessun risutato bellico decisivo. Ora l’offensiva russa è ferma, debilitata, capace solo di sparare sulle città e di dare sfogo alla rabbia della sua impotenza, mentre la guerriglia e le incursioni notturne ucraine demoliscono pezzo a pezzo le posizioni dell’invasore. Tra poche settimane la potenza militare russa, che si è rivelata molto meno temibile del previsto, potrebbe essere definitivamente in ginocchio e i resti di quello che fu un esercito rispettato e temuto, essere abbandonati o ritirati. A meno di una svolta.
Guerra chimica e nucleare: l’ultima risorsa del dittatore
La Russia ha già minacciato tutti i vicini, l’Europa occidentale, i balcani. E persino l’Italia, paese storicamente amico, è stata fatta oggetto di oscure minacce. Minacce folli e disperate di un gigante che sta affondando in un disastro che lui stesso ha voluto e da cui non trova la strada per uscire.
Di fronte a Putin si pongono due alternative: il ritiro, l’accettazione di una sconfitta umiliante oppure l’escalation ancora più folle. L’inferno nucleare.
E’ questa prospettiva, ormai concreta che ha spinto il governo svizzero, primo in Europa, ad allertare la sua rete di rifugi nucleari. Rispondendo a numerose interrogazioni il governo ha lanciato un appello: prepararsi con calma, allestire i rifugi, fare scorta di acqua e cibo, prepararsi a superare almeno la prima settimana con i propri mezzi, resistere al fallout nucleare, ormai tragicamente possibile.
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Il sistema alertswiss è pronto a dare il segnale di chiudersi nei rifugi con una serie di sirene. Speriamo che non suonino mai, ma ci stiamo preparando anche a questo.