Sarà la musica a salvarci dalla guerra? Al Bano ha deciso di provarci e di mettere tutto il suo peso di artista internazionale, amato nell’est dell’Europa, in favore di una soluzione del conflitto. Chiaro e netta la sua rottura con Mosca.
In Italia e non solo, molti in passato sono stati colpiti dalla personalità “massiccia” del presidente Putin. Complice l’amicizia con Berlusconi e una campagna di immagine che lo aveva reso quasi una caricatura del machismo, rude ma simpatica, tantissimi italiani (e non solo) erano rimasti affascinati dalla personalità del presidente russo.
Al Bano non è stato da meno. Con ingenuità e la passione che gli conosciamo, ha abbracciato la “simpatica” figura di Putin. Quello che cavalca l’orso e strizza l’occhio. E lo ha fatto con un entusiasmo che già diverso tempo fa gli era costato (qualcuno lo ricorderà) la messa al bando dall’Ucraina. Ma le malefatte di Putin, le sue guerre, la repressione sanguinaria degli oppositori, il suo militarismo aggressivo erano ancora una questione per pochi. L’aggressione feroce, sanguinaria e senza alcuna giustificazione a un paese nel cuore dell’Europa (o in realtà la seconda aggressione, dopo quella del 2014) ha aperto gli occhi a molti, e sicuramente ad Al Bano, che ha fatto quello che molti politici altrettanto vicini al dittatore russo non sono riusciti a fare.
Al Bano contro Putin, poi i colloqui di pace
Mentre gli ex putiniani d’Italia si fingevano morti o si agitavano in tentativi di distrazione di massa, Al Bano è andato al cuore del problema: “«Non avrei mai immaginato un passo del genere da Putin, sono stato un suo grande ammiratore, ma non si può mettere in moto una macchina da guerra di quel genere contro i suoi fratelli. Come si fa a non cambiare idea su Putin dopo quello che ha fatto?». Una presa di distanza nettissima che sarebbe stato bello ascoltare da altri.
Non contento delle parole, Al Bano è passato all’azione: ha cancellato tutti i concerti russi e si può essere certi che spenderà la sua parola in colloqui al massimo livello.
Già il 16 dicembre era stato in Albania, a colloquio con il presidente Ilir Meta. La rete di relazioni di Al Bano nei Balcani e nell’est dell’Europa è potentissima.
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Forse la pace non arriverà dal tuono dei cannoni, ma dalla musica di Al Bano, un artista che ha aperto gli occhi come pochi altri.
