Amicizia o relazione? Quando le chat sui social possono essere considerate forma di tradimento del partner anche da un punto di vista legale.
Faccine con cuoricini, sorrisini e like. La comunicazione 2.0 diventa un grattacapo anche da un punto di vista legale in sede di separazione per dimostrare un possibile tradimento. I social hanno spalancato le porte a nuove tipologie di relazioni virtuali. Non solo stalking ma anche legami di amicizia che potrebbero essere facilmente fraintesi.
La gelosia è sicuramente una brutta bestia e che con i social è messa a dura prova. Le chat, segretate dalle “fatidiche” password degli account dei partner diventano quel mondo misterioso al qual, un compagno/a sospettoso, aspirerebbe ad accedere per aver delle certezze o rassicurazioni.
Spesso si creano delle simpatiche amicizie virtuali e attraverso le chat vi sono alcune applicazioni come gli “emoticon” per esprimere in un’immagine un parere o uno stato d’animo, velocizzando i tempi della scrittura. Simpatie, confidenze, complimenti e scambi di opinioni tra sessi opposti che possono facilmente essere fraintesi o trasformarsi nel tempo in “amori platonici” e pertanto essere definiti “tradimenti”.
La rivista specializzata in tematiche legali “Laleggeèugualepertutti.it” si è interrogata sulla possibilità di portare in giudizio queste chat per dimostrare il tradimento.
Il tenore dei messaggi possono dimostrare un coinvolgimento e dimostrare che attraverso le chat si è creata una relazione virtuale senza contatto fisico. Un tradimento può anche essere solo mentale e la stessa giurisprudenza è stata chiamata più volte a definire il confine tra coinvolgimento e amicizia.
Una relazione platonica è considerata infedeltà coniugale e i contenuti dei messaggi o delle e-mail potrebbero essere delle prove.
Un coniuge può dunque dimostrare l’infedeltà nel coinvolgimento mentale del partner anche senza contatto fisico. Perché si ripercuote sul legame di fiducia che viene a mancare e contribuisce a ledere la relazione e la convivenza.
Quello che ricorda il sito specializzato in problematiche legali è però la difficoltà ad ottenere queste prove.
Infatti, screenshot o pdf con o quali sono stati acquisiti i messaggi di “tradimento” contro la volontà di chi è il titolare dell’account non possono essere presentate come prove. Si tratta di violazione della privacy, ovvero di reato.
Dunque il partner tradito difficilmente potrà portare in tribunale i messaggi per dimostrare il tradimento platonico del compagno. A meno che, quest’ultimo non confessi davanti al giudice o non vi siano dei testimoni che hanno assistito allo scambio dei messaggi, pronti a testimoniarlo.
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Al tradimento in sede di separazione viene riconosciuta la sanzione dell’addebito. Ovvero, il coniuge che ha tradito non potrà rivendicare né l’assegno di mantenimento, né i diritti ereditari nei confronti dell’ex.
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