Maradona è meglio di Pelè… cantavano i tifosi napoletani e forse non avevano tutti i torti. Pelè era grande, ma Maradona riesce a salvare situazioni anche ora e non solo nel calcio.
La morte di Diego Armando Maradona è stato un colpo per tutti, estimatori del calcio o meno, bisogna riconoscere la grandezza del calciatore, delle sue invenzioni con il pallone al piede. Come uomo è sicuramente stato complesso, difficile da decifrare e forse anche segnato, nel carattere, dalle dipendenze.
L’uomo e il calciatore
Diego Armando Maradona era nato a Lanus, nei pressi di Buenos Aires. Quinto di otto figli ha vissuto in povertà, mostrando sin da piccolissimo il suo innato talento di calciatore. Debuttò professionista a soli sedici anni. Vinse, non ancora ventenne, il pallone d’oro sudamericano per due anni consecutivi. Approdò in Europa al Barça nel 1982, per poi essere acquistato dal Napoli nel 1984.
A Napoli Maradona diventò un mito, il re. Fu mostrato al popolo partenopeo presente allo stadio come una sorta di santo che avrebbe fatto il miracolo, portare lo scudetto alle pendici del Vesuvio. E così avvenne sotto la guida del c.t. Ottavio Bianchi.
Ma Maradona non era una persona semplice. Insofferente alla disciplina e consapevole del suo valore e del suo genio, a lui erano permessi comportamenti che ad un qualsiasi altro giocatore sarebbero stati pesantemente sanzionati.
Terminata la sua stagione da calciatore, Diego ha continuato a vivere una vita sopra le righe, tra donne e scandali, consumo di sostanze, sovrappeso e operazioni per dimagrire.
Negli anni aveva minato così tanto il suo fisico e la sua psiche che nel 2020 venne ricoverato per un crollo psichico e poi operato alla testa per la presenza di un ematoma. Mentre era a casa in convalescenza, dove avrebbe dovuto essere assistito da medici e paramedici, morì per insufficienza cardiaca.
Il mondo si fermò a tributargli un estremo saluto, anche i suoi avversari.
La fama del Pibe de oro è diffusa ovunque, non c’è appassionato di calcio nel mondo che non conosca il suo nome e le sue gesta.
Maradona: un nome che apre le porte
La fama della mano de D10s è stata determinante proprio in questi giorni dolorosi causati dalla guerra in Ucraina.
Un corrispondente di una televisione sudamericana, in Ucraina per documentare i terribili scontri, è stato fermato ed arrestato ad un posto di blocco. Lo scontro verbale tra i giornalisti e i militari si è fatto decisamente acceso e la cosa non lasciava presagire nulla di buono, fino a quando uno dei poliziotti, avvedendosi della nazionalità dei cronisti, ha cominciato a discutere di Maradona.
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Uno dei cameramen ha allora mostrato loro il tatuaggio raffigurante proprio Maradona che aveva sul polpaccio. Come d’incanto, la tensione si è stemperata, gli animi rilassati e i militari hanno lasciato andare i giornalisti.
Un altro miracolo di Maradona, senza il pallone. Questa volta non è stata la mano, ma il polpaccio de D10S…