Davanti a tutti i suoi fan, Biagio Antonacci ha avuto un momento di grandissimo imbarazzo, e proprio durante un compleanno. L’incontro sicuramente imprevisto, è di quelli che fanno arrossire, ecco cosa è successo.
Biagio Antonacci è uno di quegli artisti che sono diventati grandi a forza di testardaggine. Provando, provando e riprovando. Facendo un passo dopo l’altro, senza mai correre troppo.
Una personalità schiva, un talento musicale fatto più di semitoni che di grandi momenti memorabili. Un personaggio che è diventato familiare canzone dopo canzone, con un’avanzata lenta, graduale, senza momenti eroici. Pura resilienza, come si usa dire oggi.
Il cantautore viene da una classica famiglia del nord. Un padre pugliese, come sono in realtà moltissimi milanesi (inclusi quelli dall’accento “imbruttito”), ma pugliese della prima generazione, nativo di Ruvo di Puglia. Una madre più classicamente meneghina (e resta il mistero di dove si nascondesse questa esponente di una razza ormai del tutto estinta).
Dalla coppia Biagio nasce nel 1963, a Rozzano, una delle città satelliti della metropoli lombarda. Un paesino diventato città-dormitorio, dove abita e riposa la forza lavoro di una metropoli allora ancora industriale.
Biagio ha sogni diversi da quello di contribuire allo sforzo produttivo-industriale del paese. Suona la batteria e intanto studia da geometra. Ma la musica non promette ancora meraviglie dal punto di vista economico, né sicurezza. Cercando entrambe, Biagio Antonacci diventerà carabiniere. E qui, come nelle favole, avviene la svolta. Proprio a Garlasco, il paese in cui il giovane milite ha il compito di mantenere ordine e sicurezza, abita Ron, cantautore in proprio e grande amico di Lucio Dalla.
Mollata per un attimo la divisa e ripresa in mano la chitarra (che nel frattempo ha sostituito le bacchette), il giovane soldatino suona alla porta del cantautore, che lo riceve cordialmente, lo ascolta, lo sottopone a un provino. E si convince delle sue potenzialità.
Grazie ai buoni auspici di Ron, il carabiniere cantante si avvicino al “giro” che ruota intorno alla indiscussa stella di quel tempo: il grande, inarrivabile e ineguagliabile Lucio Dalla.
Biagio Antonacci viene chiamato dagli Stadio, il gruppo di supporto di Dalla, per aprire un loro concerto. È lo sparo di inizio di una carriera che non si è più fermata.
L’imbarazzo nel giorno del compleanno
Proprio il giorno del compleanno di Lucio Dalla, che si ricordava pochi giorni fa, Biagio Antonacci ha ritrovato una vecchia foto, nella quale, timido e impacciato, posa accanto al re dei cantautori.
Il giovane mostra un sorriso imbarazzato, timido. Lucio guarda in macchina e fuma la pipa, con l’espressione di chi non sa bene chi sia quel ragazzo che gli si è messo accanto per farsi una Polaroid(l’antesignana del selfie) con lui .
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Biagio aveva 19 anni e sognava di diventare un giorno come quel mito che gli posava accanto. Non lo è diventato. Era del resto impossibile. È comunque diventato Biagio Antonacci, e non è poco.