Diversi sono i timori e le preoccupazioni relativi all’invasione russa dell’Ucraina: tra questi, il rischio che il conflitto porti ad una guerra nucleare si sta facendo sempre più strada. È stata trovata una soluzione in caso di tale ipotesi.
Se si parla di Ucraina non si può fare a meno di pensare alla presenza di centrali nucleari nello Stato. In particolare, il caso della centrale nucleare di Chernobyl balza subito alla mente. All’epoca l’Ucraina era parte dell’Unione Sovietica e l’esplosione del reattore ha avuto effetti dannosi in tutta Europa.
La Russia, da parte sua, ha a disposizione uno spaventoso arsenale di armi nucleari. In questi giorni, si stanno diffondendo terribili ipotesi riguardo la possibilità di un attacco nucleare che potrebbe provocare milioni di morti in pochissimo tempo.
Questa ipotesi ha scatenato il panico in ogni parte del mondo: nessuno vorrebbe arrivare ad una situazione del genere. Alcuni hanno già cominciato a prepararsi al peggio.
Tutto ciò ricorda l’inizio della pandemia di Covid-19: le file infinite davanti ai supermercati svuotati dalle persone terrorizzate intenzionate a fare rifornimenti pensando agli scenari più catastrofici.
Alla ricerca di una “cura” in caso di esplosione nucleare
In questo caso il Belgio ha fatto da apripista: nel Paese è aumentata notevolmente la domanda di pillole a base di iodio, le quali avrebbero proprietà antiradiazioni. I cittadini temono che la guerra in Ucraina possa provocare una fuga radioattiva.
Un’esplosione nucleare causerebbe la diffusione di iodio radioattivo. Quest’ultimo, se inalato, andrebbe ad accumularsi nella tiroide aumentando il rischio di tumori. Le compresse allo iodio avrebbero la funzione di fermare l’accumulo di iodio radioattivo nella tiroide, sostituendolo con quello non radioattivo.
Vista la corsa alle pillole a base di iodio in Belgio, viene da domandarsi se queste siano realmente utili. L’Agenzia federale belga ha dichiarato sui social che, al momento, queste compresse non sono necessarie. Il rischio di un’esplosione nucleare è ancora lontano.
Inoltre, ingerire tali pillole non fornisce protezione per quanto riguarda le altre sostanze radioattive, dalle quali sarebbe fondamentale ripararsi.
Marcello Bagnasco, presidente dell’Associazione Italiana della Tiroide (AIT) è stato intervistato da La Repubblica e ha spiegato che l’assunzione delle compresse a base di iodio senza che siano consigliate da un medico potrebbe “provocare effetti collaterali”.
Tra questi, Bagnasco ha indicato un “aumento di incidenza delle patologie autoimmuni”. Il consiglio del dottore è evitare di assumere compresse in autonomia e, piuttosto, seguire un’alimentazione sana contente iodio naturale.
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Le pillole a base di iodio hanno certamente degli effetti positivi per il nostro organismo, in particolare nel caso di malattie legate alla tiroide. Le compresse, però, devo essere assunte sotto consiglio di un medico. Altrimenti potrebbero avere effetti dannosi.
Inoltre, per quanto riguarda la protezione in caso di esplosione nucleare, queste non possono assicurare una totale difesa dalle radiazioni.