Ha fatto sognare i tifosi rossoneri vincendo la Champions League, nonostante stesse vivendo un terribile dramma famigliare. Dopo aver abbandonato il calcio, la sua vita è cambiata drasticamente.
Kakhaber Kaladze, soprannominato Kakha, ha lasciato il segno nel cuore dei tifosi rossoneri nei primi anni Duemila, prima di abbandonare definitivamente il calcio per dedicarsi ad una missione più nobile.
Di origini georgiane, ha esordito giocando nella stagione 1993-1994 della Dinamo Tbilisi a soli 16 anni. Nel 1998 ha lasciato il suo Paese per passare alla Dinamo Kiev. Ben presto, l’ex difensore ha raggiunto la notorietà trasferendosi al Milan nel 2001.
Kakha è diventato uno dei calciatori più apprezzati della squadra. Con Kaladze, i rossoneri sono arrivati alla finale della UEFA Champions League 2002-2003 contro la Juve, aggiudicandosi la vittoria.
Tra i successi dell’ex difensore possiamo ricordare anche la vittoria della Coppia Italia 2002-2003 e della Supercoppa europea 2003. Dopo aver contemplato di abbandonare il Milan, sotto tentazione di Roman Abramovic, è tornato nella stagione 2005-2006, con ottimi risultati.
Il dramma di Kakha
In quegli anni caratterizzati da tanti trionfi, Kakhaber Kaladze ha vissuto una tremenda tragedia. Tutto ha avuto inizio nel maggio 2001, poco dopo il suo ingresso nel Milan. L’ex difensore ha ricevuto un’agghiacciante notizia dalla Georgia: la scomparsa del suo amato fratello minore, Levan.
All’uscita dal Policlinico di Tbilisi, il giovane è stato rapito da un gruppo di criminali che volevano una somma di denaro per il suo riscatto. Malgrado la situazione, alla quale si aggiungeva l’instabilità politica nel suo Paese d’origine, Kakha ha continuato a giocare rendendo orgogliosi i tifosi rossoneri.
Dopo anni di tormento e inquietudine, passati a pensare al fratello scomparso nel nulla, nel 2006 è arrivato l’annuncio da parte del Ministro degli Interni georgiano: il corpo di Levan era tra i cadaveri rinvenuti nel maggio precedente.
Kakha ha continuato a militare tra i nerazzurri, nonostante la sofferenza. Dopo 9 anni, è passato al Genoa, dove ha giocato per due ani prima di ritirarsi ufficialmente nel 2012. Successivamente, ha deciso di dedicarsi alla sua nuova missione.
La nuova carriera dopo il ritiro dal calcio
In seguito al ritiro, Kaladze ha fatto ritorno in Georgia. L’ex difensore si è lanciato nella politica, entrando a far parte del partito Sogno Georgiano-Georgia Democratica. Il partito è riuscito ad ottenere la vittoria contro il Movimento Nazionale Unito del presidente Mikhail Saakashvili.
Dal 2012 al 2017 è stato deputato e Ministro dell’Energia e delle Risorse Naturali, oltre che vice premier. Nel 2017 si è dimesso dalle cariche per diventare sindaco di Tbilisi, con il 51% dei voti.
“Da noi non esisteva la democrazia, vigeva la dittatura. Ero preoccupato, volevo aiutare il mio popolo che viveva in una situazione tesa e difficile” ha affermato l’ex difensore, che è riuscito ad ottenere risultati decisamente importanti per il suo Paese mantenendo la stessa determinazione che aveva sul campo.
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“Quella mentalità vincente che avevamo da calciatori in rossonero, voglio trasbordarla in politica. È fondamentale” ha spiegato Kaladze.