Il caso del detrito che ha colpito la Luna: le indagini degli esperti e l’analisi delle conseguenze dello schianto per l’umanità.
Il caso, e le polemiche collegate, è emerso in seguito alla scoperta di un oggetto vagante lo scorso 21 gennaio, da parte dell’astronomo statunitense Bill Gray. Secondo quest’ultimo, il misterioso oggetto sarebbe il primo grande frammento vagante (un debris) ad aver colpito la Luna.
Gray, successivamente, si è impegnato per cercare di identificare la provenienza dell’oggetto. La vicenda ha fatto presto il giro del mondo, suscitando preoccupazioni in merito alle possibili conseguenze dell’accaduto.
Inizialmente, l’astronomo aveva ipotizzato che si trattasse di un frammento del razzo Falcon 9. Lanciato nel 2015 per uno studio sul clima, il razzo aveva a bordo il satellite DSCOVR. Il responsabile, l’imprenditore Elon Musk, ha presto smentito tutto.
Così Gray ha effettuato altri calcoli, scusandosi per l’equivoco. Infine, l’astronomo ha concluso che l’oggetto vagante corrisponde al terzo stadio del razzo cinese lanciato dalla sonda Chang’e-5 T1.
Il razzo è partito dalla Cina il 23 ottobre 2014, con lo scopo di collaudare le tecniche del viaggio che sarebbe spettato in seguito alla sonda Chang’e-5. La Cina non aveva mai effettuato un rientro sulla Terra e, per questo motivo, aveva deciso di collaudare il lancio.
Gli esperti del Jet Propulsion Laboratory della Nasa hanno confermato l’ipotesi di Gray. Dopo il lancio del razzo, la capsula di prova è atterrata in Mongolia pochi giorni dopo, il 31 ottobre. Lo stadio del razzo Lunga Marcia 3C, però, ha continuato a circolare nello spazio.
Quest’ultimo è un cilindro metallico con una lunghezza di 13 metri ed un diametro di 3. Il portavoce del Ministero degli Esteri di Pechino ha dichiarato il suo rientro sulla Terra, finito con la sua disintegrazione.
A questo punto, si sono creati diversi fraintendimenti e polemiche. Alcuni ricercatori dell’Università dell’Arizona a Tucson hanno comparato le fotografie del Falcon e del Lunga Marcia quando erano vicino alla Terra. Gli studiosi hanno identificato delle differenze, che hanno avuto uno riscontro con le osservazioni del razzo cinese diretto verso la Luna.
Il caso ha messo in luce l’esigenza di sviluppare dei nuovi sistemi di osservazione dello spazio profondo, più idonei e adatti ad identificare i detriti che si trovano intorno alla Luna.
Per quanto riguarda lo schianto del razzo con la Luna, questo è avvenuto lo scorso 4 marzo intorno alle ore 13.00 locali. Il razzo ha colpito la Luna sulla sua faccia nascosta e, per questo motivo, non è stato possibile osservare l’impatto dagli osservatori terrestri.
In base a quanto riferito dagli specialisti della Johns Hopkins University, il razzo non avrebbe creato un grande cratere per via dell’energia prodotta dalla sua velocità di circa 9mila chilometri orari.
La Bbc ha precisato che il razzo cinese ha provocato l’apertura di un cratere profondo all’incirca 20 metri, insieme ad un “pugno di polvere”. Le conseguenze, secondo gli esperti, non dovrebbero essere gravi.
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Nei prossimi giorni sarà possibile ricevere maggiori informazioni. Per il momento, non sono disponibili immagini relative al razzo. Gli effetti dell’incidente verranno analizzati dagli obiettivi della sonda Lunar Reconnaissance Orbiter della Nasa.
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