Con il progredire della tecnologia, c’è chi pensa di poter spedire filmati di ogni genere ignorando il codice penale. Ma la legge colpisce anche dentro le applicazioni come Whatsapp e Telegram.
Lo sviluppo della tecnologia e la sempre maggiore pervasività degli apparecchi elettronici e di internet hanno cambiato e stanno continuando a cambiare le nostre vite. Anche le attività illegali, come lo spaccio, si stanno modernizzando. Sfruttando, così, le opportunità offerte dalla digitalizzazione.
Grazie a questo processo è possibile, ad esempio, velocizzare e rendere più efficiente il lavoro in diversi settori. Un giovane pusher, che è stato arrestato negli scorsi giorni, ha cercato di fare lo stesso con la sua “attività”.
I video “tutorial” per trovare la droga nascosta
In queste ore si sta diffondendo la notizia dell’arresto di un giovane pusher residente nel quartiere di San Donato a Torino (Piemonte). Ciò che desta più scalpore è il metodo utilizzato dallo spacciatore per svolgere l’attività illecita.
Gli agenti di polizia del Commissariato del quartiere di San Donato, nel corso di una perquisizione presso l’abitazione del pusher, hanno scoperto la sua tecnica controllando il suo cellulare.
Il giovane spacciatore, un ragazzo di 25 anni, era solito nascondere la “merce” per poi inviare dei filmati nei quali mostrava agli acquirenti dove scovarla. I poliziotti hanno trovato un video che indicava il luogo di ritiro al cliente: il pusher aveva nascosto la sostanza all’interno di un cestino della spazzatura.
Nel cellulare dello spacciatore sono stati rinvenuti molti altri filmati del genere. In questo modo, il 25enne era in grado di svolgere la sua attività senza incontrare direttamente i clienti rischiando di essere fermato dagli agenti.
L’arresto del pusher
Durante la perquisizione, i poliziotti hanno trovato anche un’agenda utilizzata dal giovane per appuntarsi fatti inerenti l’attività di spaccio: indicazioni sui luoghi di ritiro, sugli appuntamenti e sui clienti.
Infine, gli agenti hanno sequestrato più di 700 grammi di marijuana, insieme al materiale usato per confezionare le sostanze e più di 3500 euro in contanti. Il 25enne è stato arrestato dalla polizia con l’accusa di detenzione di sostanza stupefacente ai fini di spaccio.
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Ora rischia la reclusione dai 6 ai 20 anni, con la possibilità di ricevere anche una multa che va dai 26mila ai 260mila euro (in base all’articolo 73 del Testo Unico in materia di sostanze stupefacenti).