Le immagini televisive ci hanno mostrato un Melandri in grande pericolo. La sua lotta è stata durissima ma ora rischia di rimanere segnato per tutta la vita.
Marco Melandri è stato un campione in sella alla sua motoGP e Superbike, ma da quando è sceso dalla moto sembra che non gliene vada più dritta nemmeno una.
In parte la responsabilità è di un carattere focoso e poco riflessivo che lo induce talvolta a prendere rischi eccessivi, meno calcolati di quelli che prendeva in sella alla due ruote. E sicuramente con meno capacità di controllare la situazione.
L’ultimo, avvenuto davanti alle telecamere televisive, è stato gravissimo
Marco Melandri, focoso ravennate, sembra nato per stare in sella a una moto. Piccolo di statura, nervoso, scattante. Pronto di riflessi, più istintivo che calcolatore.
Nato nel 1982, ha cominciato a competere e vincere da giovanissimo. Nel 2002 era già campione del mondo in 250cc. Il passaggio alla MotoGP, la FormulaUno della moto è stato naturale, ma allo stesso tempo sofferto. Melandri ha corso molto ma non altrettanto ha vinto, in sette anni di attività ha totalizzato cinque entusiasmanti vittorie. Emozionando sempre ma mai lottando per il titolo.
E’ in Superbike, ormai pilota navigato, che Melandri ha trovato il suo ambiente, cominciando a stravincere sin dal suo debutto, 22 vittorie nelle prime sei stagioni. Dalla Superbike Melandri si è ritirato due volte, dopo la prima ha fatto un breve ritorno alle corse
e poi si è ritirato di nuovo e questa volta definitivamente nel 2020.
Dopo la moto, ha tentato la carriera in auto, senza risultati di grande rilievo.
Di Melandri si è tornato molto a parlare dopo il suo ritiro dalle corse. Primo, perché è diventato un commentatore sportive di rilievo. Le sue cronache prendono dal suo carattere una travolgente vitalità: si dice che Melandri riesca a rendere interessante anche il moto GP più sonnacchioso del mondo.
Il carattere ribelle e contrario al calcolo gli è costato anche qualche polemica evitabile, come quelle che l’hanno trascinato sulle prime pagine in tempo di pandemia. Melandri è un convintissimo NoGreenPass e come tale si è speso in attività singolari come ad esempio farsi contagiare dal Covid di proposito, e soprattutto dichiararlo.
L’ultimo gravissimo incidente in cui è incorso è stato l’ormai famoso scherzo delle Iene con il narcotrafficante fasullo. Hanno fatto credere a Melandri di avere usato il suo aeroplanino per un traffico di droga.
Melandri ci è caduto mani e piedi, si è avventato sul “narcotrafficante” senza sapere che era un attore e l’ha anche duramente pestato. Melandri è finito arrestato (anche se solo per finta) il tutto sotto gli occhi della macchina da presa, e della trasmissione che l’ha impietosamente mandato in onda. Una performance di scarsa lucidità, che rischia di segnare a vita la sua immagine.
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