Dopo numerose disavventure giudiziarie e di comunicazione, Fabrizio Corona è diventato una delle personalità meno rispettate della social-sfera. Il suo tentativo di riscattarsi non è stato accolto meglio del solito.
Fabrizio Corona non è decisamente un eroe dei social media, basta seguire un po’ il suo profilo Instagram per scoprirlo. Gli scandali giudiziari, la complessa vita familiare, gli incidenti di comunicazione di ogni tipo, hanno lasciato un profondo segno.
Corona predilige le pose narcisistiche in cui mostra un fisico abbondantemente tatuato, con posizioni ed espressioni di cui pare essere l’unico a non cogliere l’aspetto grottesco.
Rari i commenti, ancora più raro trovarne uno che non sia diretto a dileggiarlo.
Ma chi è Fabrizio Corona?
Esiste forse la possibilità che qualcuno non sappia chi è questo personaggio, dunque vale forse la pena di ripercorrerne la non gloriosissima storia.
Viene definito personaggio televisivo, imprenditore e scrittore italiano, probabilmente da chi si occupa (si suppone con grande fatica) della sua “immagine”.
Fabrizio nasce a Catania, nel 1974. Da una famiglia, si dice, di giornalisti. E quella nel mondo dell’” informazione” (virgolette d’obbligo) resterà una stella polare fissa della sua vita. Seguendola, è incappato in piccoli incidenti che l’hanno anche portato in carcere, cose che capitano quando si procede eccessivamente concentrati.
Nel 2019 è passato dal carcere agli arresti domiciliari per motivi legati alla sua salute. Attualmente dovrebbe tornare in carcere. Ma in attesa di una pronuncia definitiva della Cassazione su uno dei suoi numerosi casi, e dopo un conflitto tra due sezioni del tribunale di sorveglianza, è stato disposto che attenda a casa la sentenza.
La partenza della sua carriera è stata come fotografo scandalistico e di gossip, un mestiere che è rimasto legato a vicende mai definitivamente chiarite di ricatti ed estorsioni.
Sentimentalmente si può definire onnivoro: è stato legato sia a donne bellissime che a uomini di non riconosciuta avvenenza, con una flessibilità che resta una delle rare qualità che chiunque è disposto a riconoscerli.
Altrettanto flessibile che nell’amore, Corona lo è stato anche nelle attività criminali: i suoi processi e condanne spaziano da Vallettopoli in tutti i suoi filoni, milanese, romano e torinese allo spaccio di banconote false, alla corruzione, evasione fiscale, diffamazione e truffa.
“Voglio andare e morire in gloria”
Difficile tenere il conto e identificare con precisione quale sia il reato per cui è rinchiuso adesso. Ma forse annoiato, forse desideroso di ritoccare la propria immagine, Corona ha proclamato su Instagram la sua volontà di aderire all’appello del presidente dell’Ucraina Zelensky, il cui paese è stato invaso dalla confinante Russia di Putin. Corona vuole partire, arruolarsi e combattere. Al contrario degli ucraini che sono costretti a farlo per vivere, lui ha annunciato il programma di morire “in gloria”.
L’apporto che l’intrepido ma momentaneamente recluso ex fotografo potrebbe dare alla resistenza ucraina resta dubbio. Sicura è solo l’accoglienza che ha ricevuto dai suoi follower, che si potrebbe riassumere con l’espressione “un coro di pernacchie”.
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La più gentile, e attenta all’incolumità del personaggio, è stata. “ma dove vai, che se volano 2 schiaffi ne prendi 20”.
Per il momento la resistenza ucraina dovrà fare a meno dell’apporto di Fabrizio Corona.
