La violenza fisica sulle donne un fenomeno allarmante anche in Italia. Come difendersi nell’iter processuale
Oltre una donna su 4 (il 27%) è vittima di violenza fisica o sessuale dal proprio partner. Dati allarmanti emersi da uno studio dell’Organizzazione Mondiale della Sanità Oms condotto su database globale. L’indagine ha raccolto i dati tra il 2000 e il 2018, un periodo antecedente alla pandemia. Gli autori dell’indagine, rivelano tuttavia che, con la pandemia e il lockdown, i numeri sono aumentati.
Dati che portano alla luce il dramma esistenziale di milioni di donne in tutto il mondo, vittime anche in età adolescenziale.
Violenza fisica sulle donne: classifica per paesi
Attraverso il database globale, l’Oms ha creato una mappa delle violenze, individuando i paesi con il maggior numero di violenze fisiche subite dal partner. Oceania (49%) e Africa Centrale Sub-Saharana (44%) sono i paesi con il maggior numero di donne vittime, mentre Asia Centrale (18%) ed Europa Centrale (16%) con il minor numero. Armenia e Georgia sono invece i paesi con meno violenza fisica subita dalle donne (10%).
In Italia, invece, una donna su su sei, il 16%, è vittima di violenza fisica o sessuale da parte del partner.
Per quanto riguarda l’età, il 27% delle donne tra i 15-49 anni ha subito almeno una violenza da parte del partner una volta nella propria vita e il 13% nell’ultimo anno dell’indagine Oms
“È particolarmente allarmante l’elevato numero di giovani donne che hanno subito una violenza da parte del partner in quanto l’adolescenza e la prima età adulta sono fasi della vita importantissime in cui si costruiscono i fondamenti di una relazione sana. Sulle giovani questo ha un impatto a lungo termine sulla loro salute e sul loro benessere”. Dichiara l’autore principale dell’indagine, Lynnmarie Sardinha (Oms).
La Sardinha ha sottolineato che “si può prevenire e resta molto da fare investendo in interventi efficaci nella comunità e nelle scuole per promuovere l’uguaglianza di genere”.
Donne vittime di violenza: come difendersi
Sul tema della violenza sulle donne, è intervenuta Elvira Reale, psicologa, responsabile del centro di riferimento regionale di prima assistenza psicologica per le donne vittime di violenza presso l’ospedale Cardarelli di Napoli. La Reale è stata invitata al Senato per presentare il suo ultimo libro “La violenza invisibile sulle donne. Il referto psicologico: linee guida e strumenti clinici”, con il quale spiega quanto sia importante per le donne avere un supporto nei percorsi giudiziari con un referto psicologico.
“Il referto psicologico è uno strumento di difesa delle donne, soprattutto nei percorsi giudiziari, perché in qualche modo, attraverso il loro racconto e il loro vissuto, cristallizza la prova di quello che queste donne hanno subito”.
L’autrice ha spiegato che vi sono diverse forme di violenza piscologica alle quali sono sottoposte le donne come minacce, denigrazioni o ricatti. A volte, quella psicologica è più dannosa di quella fisica. Il primo campanello d’allarme è la paura.
Per aiutare le donne a difendersi in un iter processuali è fondamentale non solo che siano seguite da esperti. Fin dai primi segnali, gli operatori devono essere estremamente accurati nel pronto soccorso delle vittime di violenza psicologica e cogliere il disagio emergenziale in maniera dettagliata. Questo referto dovrà essere conservato al fine di dimostrare “il processo di formazione della lesione psichica correlata alla violenza percepita e subita dalla donna”.
Leggi anche >>>Le donne over 50 più “influenti” del mondo secondo Forbes: spuntano 4 italiane nella classifica