Raffaella torna sui nostri schermi. La showgirl che ha cambiato per sempre la televisione, sarà presto “protagonista” in tv e verranno chiariti molti misteri della sua vita e morte.
Raffaella Carrà, la soubrette che tutti gli italiani hanno amato, è stata fin troppo a lungo lontana dai nostri schermi. Un’assenza che si sente e a cui non eravamo abituati.
La sua scomparsa, a 78 anni, ha lasciato un vuoto praticamente incolmabile. E ha esaltato il ricordo delle sue trasmissioni e delle sue canzoni. È in effetti difficilissimo rintracciare nella sua carriera una singola trasmissione che non sia stata un successo travolgente. Raffaella ha scosso e reso spumeggiante la televisione con trasmissioni indimenticabili come Ma che sera, Pronto Raffaella, Carramba che sorpresa!
Forse una leggera eccezione nel suo palmares di successi straordinari e indimenticabili fu il festival di Sanremo del 2001. L’ultimo di una gestione “classica”, affidata alle superstar della conduzione. Una crisi di ascolti che costrinse la Rai a trovare nuove strade e trasformare il Festival in quell’happening culturale-mediatico che è diventato oggi, e anche con un certo successo.
Raffaella, Raffaella
La regina della televisione italiana era nata a Bologna. Un’infanzia vissuta tra il capoluogo emiliano e Bellaria, dove i suoi gestivano un bar, Raffaella sceglie presto la sua strada: la danza. Si sposta a soli otto anni a Roma, per studiare all’accademia nazionale di danza. Ma la danza classica non è fatta per lei.
La ballerina russa che dirige l’Accademia la scoraggia dal proseguire su quella strada: Raffaella non si perde d’animo e si iscrive al centro sperimentale di cinematografia. Il debutto nello spettacolo di Raffaella avviene prestissimo, e avviene nel cinema. Per tutti gli anni ‘50 e ‘60, Raffaella tenta la via del cinema, recitando anche per registi importanti e persino a fianco di Frank Sinatra. Ma senza sfondare.
Sarà in televisione dal 1969-70 che inventerà un nuovo tipo di showgirl, scattante, moderna, cantante e ballerina. La Canzonissima che conduce con Corrado è una rivoluzione, un’esplosione. Comincia da lì una carriera che produrrà successi televisivi. musicali, spettacolari. In Italia, all’estero (e specialmente in America Latina, che Raffaella ha ri-colonizzato diventandone una dea, dall’Honduras all’Argentina), persino diventando una straordinaria icona gay.
La serie e il documentario
A pochi mesi dalla sua tragica scomparsa, il mondo dello spettacolo non se ne sta con le mani in mano. Il Gruppo Lucisano ha acquisito i diritti biografici di Raffaella e ha annunciato il via a una serie sulla sua vita.
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Ma è solo una delle opere che ricorderanno presto l’artista bolognese e ne faranno un monumento audiovisivo: freemantle ha già acquisito i diritti per la produzione di un film-documentario. Al cinema, in televisione. O su entrambi in contemporanea, com’è ormai uso negli ultimi anni.