Una notizia che potrebbe essere tratta da un libro giallo di Agatha Christie. Un brindisi al veleno successo per davvero. Ecco come è andata.
Oltre il romanzo può solo la realtà, champagne avvelenato con morti e ricoverati. Sarà stato, come da manuale, il maggiordomo? Cerchiamo di capire come è andata davvero.
Se si vuole festeggiare un evento particolare o una ricorrenza e si ha più di una manciata di euro in tasca o si vuole impressionare qualcuno, beh di certo si ordina una bottiglia di champagne, di quelli che ti fanno fare bella figura. Il fragolino o il moscatello del super li lasciamo perdere.
Lo champagne fa subito allure, fascino, charme, talvolta è anche un po’ da “sboroni”, però quando è buono lo è davvero. L’invenzione dello champagne è attribuita all’abate benedettino Dom Pierre Pérignon. Il giovane abate fu assegnato all’abbazia d’Hautvillers. Il convento e le relative vigne erano completamente abbandonate.
Decise quindi di darsi da fare e si occupò a rimettere in sesto i vigneti e a produrre vino per dire Messa. Scelse il Pinot nero e applicò una particolare tecnica di spremitura per riuscire ad avere da uve nere un mosto di colore chiaro. Non è lecito sapere come l’abate riuscì ad ottenere le bollicine, se per un errore di fermentazione o per l’aggiunta di zucchero, fatto sta che, voilà, nacque lo champagne. Questo non è il luogo per lanciarsi in pericolosissimi raffronti tra spumanti e champagne, tra Franciacorta e prosecchi, ma la notizia sicuramente è di rilievo.
Qualche giorno fa, in un locale di una città della Baviera, Weiden, un gruppo di avventori, durante una cena, ha ordinato una bottiglia magnum di champagne. L’evento da festeggiare era l’apparizione televisiva di uno di loro. Una occasione allegra e giocosa, ma il brindisi non ha portato bene. Dopo aver versato il prezioso liquido nei bicchieri ed averlo assaggiato, ad uno ad uno, i commensali hanno iniziato a contorcersi in preda a dolori lancinanti e ad avere schiuma alla bocca. Quando sono arrivati i soccorritori, si sono trovati davanti una scena agghiacciante ed uno dei partecipanti alla cena deceduto nel bagno.
Portati in ospedale, uno di loro versa ancora in condizione critiche.
La bottiglia ed il suo contenuto sono stati portati a far esaminare per capire la natura della sostanza tossica e mortale in essa contenuta.
Secondo fonti della polizia tedesca si sarebbe trattato di ecstasy disciolta nel vino, con una concentrazione altissima, molto al di là del tollerabile.
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Come sia finita nella bottiglia resta un mistero. Tra le ipotesi che sono state fatte è che sia servito da “veicolo” per il contrabbando e lo spaccio della sostanza che, probabilmente, doveva essere recuperata tramite un accurato filtraggio.
Di certo non era questa l’estasi a cui Dom Perignon tendeva quando ha inventato lo champagne…
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