Jean Claude Van Damme lascia dietro di sé un vuoto che sarà difficilissimo colmare. Dopo il terribile annuncio alla stampa, la disperazione dei fan riempie internet
Era l’uomo d’acciaio che non poteva perdere. Una carriera cinematografica che, se non puntava alle vette rarefatte del cinema d’arte, ha portato vita e movimento nel cuore del suo mare di fan sparsi in tutto il mondo.
Van Damme non si spezzava. E nemmeno si piegava. Reagiva, colpiva, distruggeva e lasciava i suoi avversari a rimettere insieme i propri pezzi, e a curare le proprie ferite.
Purtroppo, per l’uomo che non poteva perdere mai adesso è finita.
Nato in Belgio nel 1960, fa parte di quella generazione di culturisti europei che ha trovato negli USA, e specificamente a Hollywood, la propria fortuna.
Difficilmente gli sarebbe arriso lo stesso successo se avesse mantenuto il nome con cui è nato: Jean-Claude Camille François Van Varenberg. Il suo nome d’arte, molto ben scelto, evoca invece con il suo semplice suono i colpi durissimi che ha mollato ai suoi avversari in una carriera durata quasi quarant’anni.
Van Damme capì immediatamente che il fisico statuario aveva bisogno di un booster per diventare una macchina spettacolare, capace di far sognare il pubblico. Già durante i suoi inizi da culturista studiò le arti marziali, ispirato dalla figura di Bruce Lee. Il risultato fu il titolo di “Mr. Belgium Junior-Overall Winner 1978-1979”, in sostanza il titolo dedicato ai culturisti in grado di suonarle a tutti.
Su questa base Van Damme prese l’aereo per Hollywood, che lo adottò subito. Nel 1982 il debutto, nel 1988 il successo internazionale con “Senza esclusione di colpi”. Una serie di trionfi al botteghino coronato dal suo film record: “Timecop”: oltre cento milioni di dollari incassati in tutto il mondo.
La poetica rarefatta non è mai stata la sua chiave. Cosa che non gli ha impedito di diventare un’icona culturale belga, un vero eroe nazionale, a cui è stato persino dedicato un film che lo rappresenta come tale: un campione della nazione, minacciato dall’ingiustizia (non è difficile immaginare chi vince alla fine).
Ma tutte le grandi storie hanno anche una fine, e quella di Jean Claude Van Damme è infine arrivata. “What’s my name” è stato l’ultimo film in cui lo vedremo più sugli schermi. Un film in cui l’attore interpreta nuovamente se stesso, e vive un incidente drammatico. Sarà il suo ultimo film, ha annunciato. Ma anche il suo film più grande.
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Jean Claude Van Damme ha fatto la sua parte per rendere il mondo migliore, a suon di sberle e calci. Ma il suo ruolo è finito. Da domani i cattivi del mondo dovranno trovarsi un nuovo nemico.
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