Scoperta una gigantesca barriera corallina a Tahiti. Si tratta di una delle più grandi al mondo. Lo stupore degli scienziati che si sono trovati di fronte a un immenso fondale rosa tra i 30 e 65 metri di profondità.
ll team di scienziati dell’associazione 1 Ocean, fondata dal fotografo ed esploratore francese Alexis Rosenfeld, stavano effettuando una missione di ricerca per monitorare e mappare la biodiversità degli Oceani. Al largo di Tahiti, a una profondità che spazia tra i 30 e i 65 metri si sono trovati di fronte a una gigantesca barriera corallina incontaminata.
Una scoperta rara, considerando le condizioni perfette e intatte della barriera corallina. Inoltre, un altro elemento particolare è che nella maggior parte dei casi, le barriere coralline si trovano a 25 metri di profondità. In questo caso, ad oltre 30 metri di profondità l’immensa distesa di coralli rosa con coralli che raggiungono anche 2 metri di diametro ha lasciato tutti sbalorditi.
A cominciare dal fotografo francese Alexis Rosenfeld. “È stato magico vedere questi a coralli rosa giganti e meravigliosi che si estendono a perdita d’occhio. Era come un’opera d’arte”. Ha commentato Rosenfeld.
Questa scoperta apre nuove speranze sulla possibilità di individuare altre barriere coralline a profondità maggiori. Inoltre, sottolineano i ricercatori, il fatto che la barriera corallina sia incontaminata porta a pensare che i coralli a quelle profondità siano più protetti dai cambiamenti climatici.
Mappatura biodiversità degli Oceani
La spedizione rientra in un programma finanziato dall’Unesco “Decade of Ocean Science for Sustainable Development”, al quale ha aderito One Ocean. Il programma, che sarà sostenuto fino al 2030, prevede l’esplorazione dei fondali degli oceani per mappare la loro biodiversità in modo da attuare strategie e soluzioni per la loro tutela.
“Ad oggi, conosciamo la superficie della luna meglio delle profondità dell’oceano. Solo il 20% dell’intero fondale marino è stato mappato”. Ricorda Audrey Azoulay, direttore generale Unesco.
La scoperta di Tahiti conferma l’importanza del programma avviato dall’Unesco per aiutare i ricercatori nel loro lavoro. La Commissione Oceanografica Intergovernativa (CIO) dell’UNESCO è l’agenzia delle Nazioni Unite responsabile della ricerca oceanica. Fondata nel 1960, conta l’adesione di 150 paesi.
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