Ansia e autolesionismo, adolescenti soffrono di depressione post Covid. L’allarme degli psicologi: “Gravi ripercussioni sul loro futuro”.
Paura, incertezze, isolamento. L’universo dei giovani in epoca di pandemia è stato all’insegna della solitudine. Il bombardamento mediatico accompagnato da un lockdown durato per settimane hanno contribuito a uno sfasamento nello sviluppo dell’identità. I giovani sono stati i più colpiti. Disorientamento, noia e mancata socializzazione a causa della chiusura delle scuole, hanno spinto i giovani sempre più verso il mondo virtuale delle chat. La comunicazione si è fermata e il crollo psicologico è stato inesorabile.
A dire il vero era prevedibile e l’allarme degli esperti era giunto fin dal primo lockdown. La paura del Covid, divieti e isolamento hanno provocato un drastico mutamento e cambiamento delle abitudini dei giovani.
Il risultato è stato quello di una forte ripercussione sul fragile equilibrio psicologico di una generazione di adolescenti che proprio in questa fascia di età necessità il confronto e la socializzazione per affermare la propria identità.
Sulla salute mentale della popolazione giovanile sono stati condotti diversi studi. In ultimo, una ricerca condotta dalla Jama Pediatrics ha evidenziato che ben 1 adolescente su 4, solo in Italia, soffre di depressione da Covid-19.
La ricerca, condotta su 80 mila giovani in tutto il mondo, ha raccolto i dati di 36 studi scientifici, provenienti da 11 paesi, dai quali sono emersi diversi sintomi di disturbi clinici tra i quali ansia e depressione. Questi dati sono stati portati alla luce dagli esperti che si sono incontrati al Congresso nazionale della Società Italiana di Neuro Psico Farmacologia. Un disagio giovanile che in alcuni casi si manifesta in maniera violenta e anche in forma di autolesionismo.
In oltre 25 studi sono stati identificati problemi emotivi, comportamentali, irrequietezza e disattenzione. Altre ricerche hanno portato alla luce maggiore stress legato alla chiusura delle scuole, disturbi del sonno, un aumento dell’uso dei social media e un calo significativo delle attività fisiche e sportive.
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Uno dei pericoli maggiori, con gravi ripercussioni in età adulta, deriverebbe dalla mancanza di stimoli e dal calo di tono, registrato durante il lockdown con la chiusura delle scuole. Per questo, ammoniscono gli esperti, è fondamentale fare attenzione ai primi segnali di disagio mentale, intervenendo in maniera precoce in base all’età.
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