I malanni, gli acciacchi sono, parafrasando Totò, una “livella”, non guardano in faccia nessuno; che tu sia più o meno famoso, la malattia se deve arrivare, arriva.
Ci sono disturbi e malattie che affliggono la gran parte della popolazione, soprattutto quella occidentale, legate ad uno stile di vita sedentario e ad un alimentazione poco corretta. Sono una vera e propria piaga per la società e davvero, non risparmiano nessuno.
Le cosiddette malattie del “benessere”
Il mondo di oggi decisamente è quanto di meno “naturale” si possa concepire, soprattutto per chi vive nelle grandi città. Costretti a ritmi frenetici, non solo per il lavoro, ma anche per gli spostamenti, siano essi in auto, mezzi pubblici o treni. Si combatte contro lo stress che è dietro l’angolo in qualsiasi attività. Del resto anche per divertirsi si rubano ore al sonno ed al benessere psicofisico in generale.
Tutto questo ha un costo, anche in termini di salute.
Tra le cosiddette malattie del benessere c’è l’ipertensione, la pressione alta. L’aumento della pressione arteriosa è dovuta tutta una serie di fattori: l’ansia, lo stress, l’alimentazione ricca di grassi.
Chi soffre di ipertensione corre il rischio di sviluppare malattie cerebro-cardiovascolari, come l’ictus o l’infarto. Si stima che 16 milioni di italiani ne siano affetti, di cui il 33% uomini e il 31% donne, che vedono aumentare il rischio dopo la menopausa.
L’ipertensione ha fatto anche una “vittima” eccellente: il comico Dario Vergassola.
La storia di Dario
Dario Vergassola è un artista poliedrico. Ligure di La Spezia, ha esplorato lo spettacolo in tutte le sue forme; è cantante, attore, autore, scrittore e fine umorista.
Queste sue molteplici attività gli causano molta ansia e, ad un certo punto della sua vita si è scoperto iperteso, anche a causa di un farmaco per l’asma che è costretto a prendere. A tutto questo si aggiunge il fatto che Vergassola è un ipocondriaco, come un altro attore e regista comico: Carlo Verdone. Ad ogni dolore o malessere, Dario si precipita al pronto soccorso.
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Purtroppo, l’attore deve regolare la sua pressione con una pastiglia da assumere quotidianamente e ammette di non averla presa benissimo; è come se si fosse sentito improvvisamente vecchio. Cerca di curarsi il più possibile, mangia bene e, appena possibile, torna a casa sua, nelle Cinque Terre, per rilassarsi con la famiglia e gli amici di un tempo, perché dice, “la migliore medicina è volersi bene”.