Una rapina ha lasciato moltissimi senza parole. Non solo per il fatto in sé, ma per il contesto ed i protagonisti di questa particolare storia.
I furti sono una vera e propria piaga in tutto il mondo. Ogni giorno ne avvengono tantissimi in ogni angolo del globo, risultando spesso davvero cari da pagare per le vittime. A volte però sono seguiti da vicende davvero particolari.
Una di queste è accaduta in Toscana con protagonisti decisamente in negativo Joaquin Lores Varela e la sua fidanzata.
Il 24enne e la compagna sono stati arrestati per taccheggio. Questo nome, magari, agli appassionati di calcio ricorderà qualcuno in particolare.
Joaquin ed Ignacio Lores Varela: legami di famiglia (e non solo)
Ignacio Lores Varela. Un nome noto agli appassionati di calcio, dato che si tratta di un attaccante del Cittadella ed ex giocatore del Pisa. Nato a Montevideo in Uruguay e soprannominato Nacho, possiede anche il passaporto spagnolo.
Lui non c’entra niente con quanto successo. Ed allora perché ci interessa sapere chi sia il fratello, anche lui ex giocatore di calcio? Perché è anche l’agente di Ignacio. Detto questo, veniamo al tema caldo che ci interessa veramente.
Joaquin Lores Varela, il furto: cos’è accaduto
Come dicevamo, Joaquin Lores Varela e la sua fidanzata – Maria Del Pilar Blanco – sono stati arrestati per taccheggio. Il procuratore e fratello dell’attuale centravanti del Cittadella, è stato fermato lo scorso anno dai carabinieri.
Il fatto è accaduto l’anno scorso fuori dalla boutique di Louis Vuitton di piazza San Lorenzo in Lucina a Roma. Entrambi avevano addosso accessori griffati non pagati. Il bottino che le forze dell’ordine gli hanno trovato addosso ammonta a migliaia di euro.
La donna, aveva in una tasca dei pantaloni un portafoglio del marchio francese (3.500 euro).
L’uomo invece aveva una busta contenente una borsa dove c’erano accessori Apple (1.000 euro); questi oggetti, secondo i carabinieri, provenivano dall’Apple Store che si trovava a pochi passi dal negozio targato Louis Vuitton.
La coppia, per fortuna, è stata notata da due militari in borghese, i quali si erano insospettiti del fatto che i due erano rimasti tanto tempo dentro il negozio uscendo senza comprare niente.
Li hanno così seguiti e fermati per controllarli, facendo totalmente bingo. Joaquin, interpellato dai carabinieri ed anche durante il processo, ha spiegato di essere rimasto a Roma per pensare ad alcune faccende relative a suo fratello ed alla sua carriera.
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Ne ha quindi approfittato per fare il turista e quindi guardare le vetrine di vari negozi. Probabilmente si è fatto “ingolosire” troppo. E così si è preso una condanna ad otto mesi di reclusione.