Vaccino mRna sviluppato per il Covid, sarà testato anche per l’Hiv. Una nuova tecnologia sperimentale che potrebbe aiutare milioni di persone in tutto il mondo.
I vaccini anti-covid sono nuovi orizzonti per i ricercatori di tutto il mondo che si sono confrontati con una nuova tecnologia sperimentale nota come mRna. Questa sperimentazione introdotta con i sieri anti-Covid e attualmente estesa in tutto il mondo, si rivela una soluzione anche per prevenire l’Hiv.
E’ quanto ha annunciato l’International Aids Vaccine Initiative (Iavi) che assieme all’azienda Moderna ha avviato la sperimentazione per sviluppare un siero/vaccino contro il virus Hiv. Solo in Italia, si contano ogni anno, 45mila vittima di Aids.
Stando a quanto riporta l’ISS- Istituto Superiore di Sanità, i vaccini a Rna, introducono un “messaggio con istruzioni“, che servono a “produrre una particolare proteina, detta proteina ‘spike’, che è quella che il virus utilizza per ‘attaccarsi’ alle cellule. La cellula produce quindi da sola la proteina ‘estranea’, che una volta riconosciuta fa attivare la produzione degli anticorpi”.
Più che vaccino, si tratta di una terapia che, come indica l’Osservatorio terapie avanzate, ha come bersaglio l’RNA, “RNA targeted therapies” . Ovvero mira a colpire molecole corte di RNA o di DNA che agiscono modulando l’espressione dell’RNA messaggero (mRNA) mediante il meccanismo di “RNA interference” o di regolazione dello “splicing” (un processo di maturazione del mRNA).
Si tratta di una delle tecnologie rilevanti in ambito biotecnologico.
L’RNA messaggero è la molecola che veicola le istruzioni contenute nel genoma in modo che siano poi trasformate nel prodotto finale funzionante che consiste nella produzione delle proteine. Modulare l’mRNA consente di regolare il prodotto di un gene senza modificare il codice genetico originario. Questo di contraddistingue dalla terapia genica o dall’editing genomico che invece intervengono nel portare correzioni a un difetto genetico interferendo direttamente sul DNA.
La sperimentazione sul siero contro l’hiv sarà condotto negli Stati Uniti su 56 volontari adulti sani e Hiv-negativi.
Stefano Vella, professore di Salute Globale all’Università Cattolica di Roma, all’Ansa, ha espresso alcune perplessità sulla possibilità di arrivare a un vaccino contro l’Aids. Tuttavia, sottolinea che, la nuova tecnica mRna “apre una strada in più perché permette di inserire diverse sequenze di Rna virale nello stesso vaccino, e in questo modo si potrebbero produrre molti anticorpi neutralizzanti.
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A differenza di quanto accade per il vaccino Covid, per il quale è inserita solo una sequenza della proteina Spike del virus, nel caso del virus Hiv si potrebbero inserire diversi tratti dell’Rna virale che potrebbero portare a creare un cocktail di anticorpi potenzialmente più forte”.
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