Jovanotti nella bufera mediatica. Dopo il Festival di Sanremo arriva anche la bacchettata abruzzese che mette in difficoltà l’artista.
Dopo la vittoria al fianco di Morandi al 72° Festival di Sanremo, al fianco di Gianni Morandi, il cantante è stato al centro di una polemica che ha colpito anche Amadeus. La partecipazione lastminute di Jovanotti, annunciata nell’arco di un brevissimo tempo ha creato non poche critiche. Anche lo spazio lasciato a Jovanotti durante la serata del Festival nell’orario con il maggior picco di share non è passato inosservato ai giornalisti d’assalto.
Amadeus si è difeso replicando “non siamo qui a fare le pulci a una cosa eccezionale“, sostenendo di essere “una persona corretta“.
Inoltre, in merito all’ospite speciale, Amadeus ha specificato di non aver nessun obbligo nell’aver un ospite in gara. Aggiungendo inoltre “non obbligo neanche ad annunciare un mese prima l’ospite in gara. La presenza di Lorenzo io non la conoscevo fino a 24 ore fa. All’ultimo momento si sarà sentito con Gianni e avrà concordato un’intervento a sorpresa”.
Le critiche sono state rivolte anche sulla scelta del medley delle canzoni e anche in questo caso, il conduttore del Festival ha dovuto difendersi, replicando che “se l’artista mi dice ‘io ci tengo a fare queste canzoni’, l’artista ha libertà di interpretarla”.
Insomma, un battibecco interminabile che ha alimentato le solite chiacchere del dopo festival. Ma la polemica su Jovanotti non si ferma qui.
Jovabeach 2022 in un’area protetta?
L’accusa più seria arriva dalla Stazione Ornitologica Abruzzese che ha richiesto chiarimenti sull’autorizzazione concessa dal Comune di Vasto nel declassificare un’area, quella del Fosso Marino dando il via ad alcuni lavori con mezzi pesanti che comprometterebbero un ambiente con specie protette.
L’ipotesi sollevata dalla Stazione Ornitologica Abbruzzese è che questi lavori siano collegati al Jovabeach 2022, la tournée di Jovanotti attese sulle spiagge della penisola.
Massimo Pellegrini, laureato in Scienze naturali e presidente della Stazione Ornitologica Abruzzese ha presentato una dettagliata relazione tecnica in risposta al progetto del geometra comunale con il quale è stata concesso l’intervento nell’area protetta lungo il litorale di Vasto.
“È desolante che nel 2022 un comune medio grande come Vasto, scambi la vegetazione naturale di Fosso Marino, addirittura protetta, per ‘infestante’, testuale nel progetto, e proceda a spendere 90 mila euro di fondi pubblici regionali per raderla al suolo con i mezzi meccanici sbancando l’area”.
“Il tutto, per paradosso, in un sito che il Piano del Demanio dell’ente destina proprio a rinaturalizzazione – prosegue l’esperto. Cioè si toglie quello che di naturale c’è e che il piano impone addirittura di favorire”.
Distruzione area protetta
Il progetto approvato dalla giunta comunale di Vasto prevede pesanti lavori con i mezzi meccanici a Fosso Marino, su circa 6.500 metri quadrati di arenile.
Il presidente della Stazione Ornitologica Abruzzese ha ricordato che ci sono specie importanti e protette come la Cannuccia Palustre oppure il Ginestrino delle Spiagge e altre tipiche della flora dunale protetta, assolutamente autoctone e addirittura utili per la fitodepurazione.
“Vorremmo poi capire se questo intervento è in qualche modo connesso alla preparazione dell’evento Jova Beach party 2022 (in programma ad agosto, ndc), visto che alcuni giornali hanno indicato l’area di Fosso Marino come luogo di svolgimento dell’iniziativa”.
E’ quanto solleva Pellegrini, ricordando che “peraltro era previsto lì già nel 2019 quando il concerto saltò: se così fosse, sarebbe solo l’ennesima dimostrazione dell’insostenibilità di quell’evento dal punto di vista naturalistico”.
Specie minacciate a rischio estinzione
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Oltre a specie protette e autoctone, come viene scritto nel comunicato stampa della Stazione Ornitologica, l’area di Fosso Marino ospita anche specie rarissime, come la nidificazione del Fratino avvenuta anche nel 2021 e le anguille, specie che l’Iucn, massima autorità in materia, classifica ‘in pericolo critico’.