Due gruppi di ricercatori hanno estratto il Dna degli animali dall’aria. I risultati definiti “sorprendenti” aprono nuovo scenari per tutelare gli animali in via d’estinzione.
Due nuovi studi intitolati “Measuring biodiversity from DNA in the air” e “Airborne environmental DNA for terrestrial vertebrate community monitoring”, e pubblicati sulla rivista scientifica Current Biology svelano un nuovo approccio non invasivo per monitorare la biodiversità.
I ricercatori hanno dimostrato che il DNA ambientale (eDNA) che viene individuato nell’aria rileva un’ampia varietà di specie animali.
Sono stati raccolti campioni di aria in due zoo europei, l’Hamerton Zoo Park, nel Regno Unito e il Copenhagen Zoo in Danimarca.
Anche se i due team di ricercatori hanno utilizzato diversi metodi per filtrare il eDna nell’aria, sono giunti alle stesse conclusioni. Addirittura, sono riusciti a individuare specie animali esterne agli zoo.
Il primo gruppo che ha operato nello zoo nel Regno Unito ha rilevato il DNA di 25 specie di animali, situati anche a una certa distanza.
“Siamo stati persino in grado di raccogliere l’eDNA da animali che si trovavano a centinaia di metri di distanza da dove stavamo testando senza un calo significativo della concentrazione e persino da edifici sigillati all’esterno. Gli animali erano dentro, ma il loro DNA stava sfuggendo”. Dichiara Elizabeth Clare docente alla Queen Mary University di Londra.
Nello zoo di Copenaghen, sono state individuate 49 specie tra mammiferi, uccelli, anfibi, rettili e pesci.
Entrambi i gruppi di ricerca, hanno trovato eDna appartenenti ad animali esterni allo zoo. Tra questi l’arvicola, lo scoiattolo oppure il riccio, considerato in via d’estinzione nel Regno Unito.
Ecco perché, “l’ampia gamma di specie rilevate mostra il potenziale che l’eDNA trasportato dall’aria potrebbe essere utilizzato per rilevare e monitorare le specie animali terrestri in natura. Questo sosterrebbe gli sforzi di conservazione globale”.
I ricercatori hanno utilizzato un ventilatore per aspirare l’aria. Una volta raccolto il materiale, hanno estratto le sequenze del DNA per poi confrontarle con un database di riferimento per identificare le specie animali.
Il Dna è presente in tutti gli organismi viventi. Il materiale genetico rilasciato nell’ambiente tramite i nostri rifiuti, dai peli pelle, viene chiamato eDna. E’ possibile tracciarlo nell’aria ma anche nell’acqua.
Leggi anche>>>La profezia di Bill Gates che ha sconvolto il mondo: “in futuro non ci sarà scampo per l’umanità”
Un metodo non invasivo che potrà essere utilizzato per monitorare le specie in via d’estinzione e specie vulnerabili anche in ambienti difficili come grotte e tane.
Annalisa ha lasciato tutti di stucco! Il look total red è pazzesco ed in migliaia…
L'affascinante Roberto Valbuzzi si mostra in una tenuta diversa da quella di chef: spunta un…
Un ragazzo su TikTok sta spopolando dopo l'ultimo video pubblicato con una sfida folle che…
Marco Bocci ha condiviso un'immagine con i suoi due figli e ha inviato un messaggio…
In occasione della sua vacanza brasiliana, la conduttrice romana ha deciso di deliziare i suoi…
Cecilia ed Ignazio sono più felici che mai ed hanno presentato ai fan i loro…