Da oggi occorre stare più attenti che mai. Il pedone non ha più sempre ragione: ecco alcuni casi in cui dei pedoni, dopo essere stati investiti, sono stati giudicati colpevoli dell’incidente.
È arrivato il momento di accantonare il detto secondo cui “il pedone ha sempre ragione”. L’evidenza mostra, infatti, che questa frase non sempre funziona.
Ecco alcuni casi in cui dei pedoni, investiti mentre stavano attraversando la strada, sono stati giudicati colpevoli dai tribunali.
Il concorso di colpa in caso di investimento
La legge riconosce la gravità dei casi in cui i conducenti di veicoli a motore non rispettano il diritto di passaggio dei pedoni sulle strisce pedonali. Così facendo, infatti, rischiano di provocare gravi incidenti che potrebbero mettere in pericolo la vita del pedone.
Il pedone, quindi, ha sempre il diritto di precedenza. Ci sono casi in cui, però, un comportamento poco prudente da parte di chi attraversa la strada può essere visto come una causa dell’investimento. In questo senso, potrebbe esserci una riduzione del risarcimento.
I casi più frequenti in cui la poca attenzione del pedone può portare ad un concorso di colpa sono i seguenti: attraversare sulle strisce pedonali quando la luce del semaforo è rossa; attraversare la strada in un punto vietato o visibilmente pericoloso; attraversare senza rispettare le strisce pedonali e senza dare la precedenza ai veicoli presenti.
I casi in cui il pedone non ha sempre ragione
Una sentenza del 2019 del Tribunale di Trieste fornisce un ottimo esempio. In quell’occasione, una donna è stata investita mentre stava attraversando la strada sulle strisce pedonali.
Il giudice, però, le ha dato torto in quanto l’incidente è avvenuto perché lei non stava prestando attenzione alla strada. La donna, infatti, era impegnata a parlare al cellulare. Così è stata ritenuta responsabile dell’incidente per l’80%.
All’automobilista che l’ha investita è spettato il 20% della colpa. La sentenza rappresenta un precedente decisamente importante: il conducente dell’auto è stato in grado di dimostrare l’impossibilità di evitare l’impatto. In casi come questo, è possibile spartire la responsabilità tra l’automobilista ed il pedone.
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Un altro caso che può essere citato riguarda due uomini, investiti nei pressi di un’area di servizio in provincia di Ferrara. I due hanno attraversato la strada nel bel mezzo della notte e sotto la pioggia. Inoltre, erano in stato di ebrezza e con indosso degli abiti scuri.
La Corte d’appello di Milano, con una sentenza del 2019, ha identificato i due uomini come colpevoli. Non hanno preso seriamente in considerazione il pericolo legato all’attraversamento.