Drusilla Foer è stata la protagonista della terza serata del Festival di Sanremo 2022. Ma il suo ultimo intervento era programmato decisamente troppo tardi Ecco cosa ha detto.
Il 72esimo Festival di Sanremo condotto da Amadeus sta facendo ascolti da record. Lo show infatti ha infatti raggiunto più di 9 milioni di telespettatori, ovvero 54,1 % di share. Nel 2021 invece il pubblico aveva raggiunto i 7 milioni, sempre condotto da Amadeus, dunque 10 punti di share in più rispetto all’anno scorso.
Chi è Drusilla Foer
La co-conduttrice che è stata la spalla di Amadeus nella seconda puntata del Festival di Sanremo è il personaggio ideato da attore Gianluca Gori. L’artista passa dall’essere un attore, fotografo e cantante, nasce a Firenze nel 1967. Gori completa i suoi studi all’Istituto d’Arte e poi inizia a lavorare nel mondo del teatro, in tv e al cinema.
Il personaggio di Drusilla nasce nel film “‘Magnifica Presenza” di Ferzan Ozpetek. Mentre diviene famoso sul web tramite le gag in cui telefonava la domestica Ornella. Oltre al successo sul web, è stata giudice a Strafactor, lo speciale di X Factor, ha preso parte al Maurizio Costanzo Show ed è stata ospite nel salotto di CR-La Repubblica delle Donne di Chiambretti.
La polemica al Festival: é ora di dormire
Nella scorsa puntata chi ha dato una ventata di freschezza è stata Drusilla Foer, elegante ma anche spiritosa ha conquistato i pubblico. Ma non solo perché il personaggio ha fatto scalpore per aver messo in discussione il suo monologo mandato in onda quasi alla fine del programma.
Erano infatti quasi le 2.00 dopo la mezzanotte quando il direttore artistico aveva programmato l’intervento dell’attore. I problemi tecnici però continuano quando l’artista nota che alla fine dell’asta del microfono il microfono non c’è. Allora subito parte la battuta: “Anche il microfono è andato a dormire”.Il monologo di Drusilla Foer al Festival di Sanremo
Il personaggio si è dichiarato un uomo in difesa delle donne e delle minoranze. Infatti Gianluca Gori ha voluto dedicare il suo monologo al Festival in difesa di tutte le minoranze.
“La parola diversità non mi piace, ha in sé qualcosa di comparativo e una distanza che non mi convince. Ho cercato un termine per sostituirla e ho trovato unicità, mi piace, piace a tutti, perché tutti noi siamo capaci di notare l’unicità dell’altro e tutti pensiamo di essere unici”, afferma Drusilla.
“Ma per comprendere e accettare la propria unicità è necessario capire di cosa è fatta, di che cosa siamo fatti noi, certamente delle cose belle, ambizioni, valori, convinzioni, talenti”, dice emozionata davanti al pubblico di Sanremo.