Gli Australian Open hanno visto l’assenza forzata di Novak Djokovic, che ha assistito dalla TV alla vittoria di Rafa Nadal. Dopo la finale si è lasciato andare a un messaggio che ha lasciato tutti attoniti.
Abbiamo assistito alla telenovela di Djokovic prima bloccato e poi espulso dal governo australiano come pericolo pubblico, a causa della mancanza di vaccinazione.
Durante il suo soggiorno forzato in quarantena, il padre-agente e la sua famiglia hanno diffuso messaggi che hanno lasciato il mondo dello sport, e non solo, molto perplesso.
Ma anche il messaggio di Djokovic dopo la fine degli Australian Open promette di lasciare il segno
Novak Djokovic respinto al mittente
Era arrivato in Australia baldanzoso, anche se non vaccinato. Gli organizzatori gli avevano assicurato che il suo certificato di esenzione sarebbe bastato per partecipare.
I mugugni anche dei suoi colleghi tennisti, in realtà, erano stati molti. Si temeva che Djokovic potesse trovare sul campo e sugli spalti di un paese che ha vissuto terribili lockdown, un’accoglienza poco amichevole.
Molte sono state le famiglie separate per mesi, i visti negati. E quello che alla star del tennis pareva sembrare un diritto naturale: entrare in Australia con un dubbio certificato medico al posto della vaccinazione, a molti nel paese dei canguri e altrove pareva un sopruso inaccettabile.
La battaglia legale è durata giorni e giorni. Giorni di tensioni, di dichiarazioni del padre che hanno lasciato il mondo stupito e indignato: “mio figlio è come Gesù, lo hanno crocifisso. È il simbolo del mondo libero”.
Alla fine Novak ha dovuto fare quello che non è abituato a fare sul campo: arrendersi. E risalire sull’aereo che lo ha riportato a casa, lontano dal torneo di Grande Slam che si era preparato a vincere. Le sue dichiarazioni si sono fatte più caute.
In queste settimane Djokovic ha seguito il torneo alla TV, cercando di trovare un po’ di serenità giocando col suo fidato Pierre, un barboncino bianco a cui Djokovic tiene moltissimo, al punto di esserne praticamente inseparabile, dovunque vada.
Ma nemmeno Pierre ha potuto evitare che, al termine della finale, Novak balzasse alla tastiera e scrivesse un messaggio Instagram che ha lasciato perplessi.
“Complimenti” che faranno discutere
Tono,freddo. Felicitazioni a denti stretti, Ringraziamenti all’organizzatore prima dei complimenti ai tennisti che hanno disputato la finale.
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Un minimo sindacale, o probabilmente anche meno, che appare come una vera “rosicata”.
Djokovic ci ha provato davvero a mostrare il fair play che tutti si aspettano da lui. Ma il grande serbo riesce nei suoi proposito molto meglio, quando ha la racchetta in mano.