Dopo i “banchi a rotelle” arrivano i robot nelle scuole | Insegneranno ai bambini di elementari e medie

Una squadra di robot pronti ad entrare nelle scuole. Il progetto Animali robot intende insegnare ai bambini come funziona il cervello elettronico.

L’iniziativa promossa dal RobotiCSS Lab e dall’Università degli Studi di Milano-Bicocca è stata voluta dal Ministero dell’Università e della Ricerca per portare i bambini a capire il funzionamento dei robot che avranno comportamenti animaloidi.

Il progetto “Alla scoperta degli animali robotici”, è un corso di formazione aperto a tutte le scuole, elementari e medie. Un progetto con il quale stimolare, sottolineano i promotori “nella scuola e nella cittadinanza, una riflessione sui fondamenti e sulla struttura del pensiero scientifico“.

Il corso si suddividerà in due parti tra le quali un corso teorico sul metodo scientifico e il successivo con un corso pratico nell’impiego di robot a fini educativi.

Ovvero, i giovani impareranno a fare attività con i “robo-etologia”, ovvero come funzione un robot dal comportamento “animaloide”. Secondo quanto viene indicato, c’è tempo fino al 31 gennaio 2022 per le iscrizioni aperte alle scuole.

Al termine del corso, non solo i titolari del corso riceveranno un Coderobot programmatico ma i bambini che avranno partecipato alle attività saranno invitati a presentare le loro ricerche “robo-etologiche” in quattro convegni a confronto con gli scienziati.

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Robot a confronto con gli animali

Secondo quanto riferito dai promotori del corso, i robot che simulano il comportamento degli animali hanno come scopo quello di far capire anche come si comportano gli esseri viventi. Un argomento interessante ma che solleva non poche perplessità.

Se da una parte questi robot hanno comportamenti animali con reazioni simili ai cani, gatti, criceti o conigli, da un punto di vista estetico sono agli antipodi. Infatti, si tratta di vere e proprie macchine in grado di assumere determinate reazioni programmate.

Tuttavia, dell’utilità di tale progetto ne sono convinti i ricercatori. Al FattoquotidianoEdoardo Datteri, professore ordinario di Logica e Filosofia della Scienza e coordinatore del RobotiCSS Lab del Dipartimento di Scienze Umane per la Formazione dell’Università Bicocca, ha infatti sostenuto che con questi robot i bambini “fanno osservazioni ed esperimenti, formulano ipotesi. Svolgono così un’attività etologica”.

“Spesso si insegnano le scienze, ma non si fanno fare. Gli studenti imparano sui libri, ma non si mettono mai in pista. Questa attività invece è molto interattiva. Permette di lavorare a diretto contatto con la scienza, di capirne i metodi, di vedere subito se un esperimento è fatto bene o è fatto male”.

Esseri viventi vs robot

A dire il vero vi è una contraddizione di fondo. L’etologia è legata al comportamento degli esseri viventi, in base alla loro specie, razza, sesso e al contesto ambientale. Elementi che concorrono ad una serie di varianti legate alla natura e non a una macchina programmatica.

Attraverso il contatto con gli animali, i bambini non solo apprendono il loro comportamento, ad interagire attraverso altri linguaggi, ma sviluppano una facoltà cognitiva importante per la crescita di un individuo: l’empatia.

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L’approccio puramente scientifico omette di conseguenza questa facoltà fondamentale. Associare gli animali ai robot è sicuramente pericoloso e fuorviante. Forse era meglio parlare semplicemente di robot senza associarli all’etologia e soprattutto agli animali.

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