Novak Djokovic contro tutti: “Rischia di morire nella monnezza” | I social si dividono, ma è tutto vero

Novak Djokovic nell’ultimo periodo si è trovato in una situazione davvero scomoda. Ma scopriamo più nel dettaglio cosa è successo prima e dopo il suo approdo in Australia.

Novak Djokovic è conosciuto in tutto il mondo, anche a causa di quanto accaduto nelle scorse settimane in Australia, dove il fuoriclasse del tennis attendeva il responso delle autorità sulla sua possibilità di giocare o meno l’Australian Open.

Novak Djokovic (Web source)
Novak Djokovic (Web source)

Alla fine il noto torneo ha dovuto fare a meno del numero uno della classifica ATP, con il governo australiano che non ha concesso alcuno sconto al campionissimo serbo. Lui che è considerato uno dei migliori tennisti di tutti i tempi, questa volta ha dovuto ritirarsi causa Covid.

Ma procediamo per gradi; a pari merito con Rafael Nadal e Roger Federer è infatti il tennista più vincente nella storia degli Slam. Ha anche trascorso il maggior numero di settimane da numero uno al mondo nella storia del suo sport.

E’ anche il tennista che ha guadagnato di più nella storia con 150 milioni di dollari incassati. Ma a causa del Covid, non ha potuto partecipare all’Australian Open.

Novak Djokovic, niente Australian Open: il motivo

Niente Australian Open per Novak Djokovic. Il motivo è legato al Covid-19. Lo scorso 5 gennaio, infatti, il Campione venne fermato dalla polizia della frontiera di Melbourne a causa dell’irregolarità del suo visto d’ingresso; non è infatti vaccinato contro il Coronavirus.

In seguito viene posto in isolamento in un hotel per immigrati ed il visto gli viene annullato. Fa così ricorso alla Federal Circuit and Family Court of Australia, ricorso che viene accolto.

Novak Djokovic (Web source)
Novak Djokovic (Web source)

Ma il ministro per l’immigrazione, constatata la presenza di false dichiarazioni nella domanda per il visto, ne conferma l’annullamento.

In seguito afferma che la sua permanenza avrebbe comportato un grave pericolo per la sicurezza e la salute pubblica di tutti – anche a causa delle sue posizioni anti vaccino.

Djokovic fa un secondo ricorso alla Federal Court ed anche questo viene rigettato. E così il tennista è costretto a lasciare il paese in mezzo a non poche polemiche. Anche in Italia, dove però le discussioni si sono accese davvero fin troppo.

Djokovic e l’attacco del Corriere: “E’ ad un passo dalla fine”

Una vicenda davvero poco felice quella che nelle ultime settimane ha coinvolto Novak Djokovic, l’Australia e l’Australian Open e che continua in queste ore. E poco felici sono state alcune reazioni particolarmente “accese”.

Come quella che ha scaldato gli animi pochi giorni fa e che ha visto in prima linea il Corriere della Sera.

Novak Djokovic (nicolaporro.it)
Novak Djokovic, titolo discusso del Corriere della Sera (nicolaporro.it)

Il giornale fa il suo esordio sulla vicenda, anche se poi in parte rettifica, dicendo che il Campione di tennis dopo quanto accaduto si trova ad un passo dalla morte sportiva, lontano mille miglia dalla bellezza.

Continua affermando che per paura di iniettarsi nel corpo il vaccino anti Covid ha mostrato di sé le caratteristiche peggiori di un uomo; ovvero arroganza, superficialità, egoismo, mancanza di rispetto delle regole e tanto altro.

La chiusura, però, non è delle migliori. Djokovic, secondo l’autore del famosissimo giornale italiano, non può più commettere errori.

O almeno, non deve farne altri se non vuole rovinare tutto ciò che ha conquistato andando a morire nella monnezza. L’ultima parte è stata utilizzata anche sui social media (poi tolta).

“Caso” Djokovic-Corriere: e quindi?

E quindi il quadro è chiaro. Novak Djokovic ha sbagliato tutti gli step, a pochi giorni dall’inizio dell’Australian Open. A non mostrare la dovuta trasparenza per quanto riguarda il suo apparente visto ed anche a non dare l’esempio da straordinario fuoriclasse quale è.

Il finale lo conosciamo tutti, con l’asso serbo rispedito a casa sua senza possibilità – davvero nessuna – di appellarsi, neanche alla più gracile motivazione di permanenza. Ma quanto scritto dal Corriere, concedetecelo, è quantomeno da brividi.

Non c’entra niente essere pro vaccino o meno. Perché ormai, sotto molti punti di vista, la questione si sta trasformando – se non lo è già – in buono contro cattivo, Spiderman contro Goblin, Batman contro Joker e così via. Ma non ci sono mai solo eroi e solo assassini.

Non ci sono nei fumetti, nei film e nei libri. E tantomeno in una realtà come la nostra, sconvolta e terribilmente influenzata dal Coronavirus. La soluzione, almeno socio-morale, sarebbe quella di avvicinare e non allontanare. E’ davvero così difficile?

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Chi lo sa. Forse Djokovic ha mostrato il peggio di sé in quest’occasione. Ma comunque, da una parte e dall’altra, davvero troppe persone stanno mostrando il lato più negativo possibile dell’essere umano. Ed in questo caso, purtroppo, non c’è visto che tenga.

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