Certo, identificarla da questa foto di qualche anno fa in bianco e nero, con i capelli lunghi, non è semplice. Ma lo sguardo indagatore di sicuro può aiutare a riconoscerla.
Proviamo a dare qualche indizio, è nata nel 1961, a Ferrara. Il suo primo incarico lo ottiene presso il settimanale Panorama e il primo passaggio televisivo le arriva grazie a Gad Lerner in Milano, Italia.
Ancora acqua? O fuochino? L’ultima indicazione di certo svelerà l’arcano. È lei a condurre la prima edizione del Grande Fratello nel 2000.
Una giornalista di classe
Giornalista a tutto tondo, dopo aver studiato al liceo classico della sua città e aver frequentato il Dams (senza laurearsi), per un po’ di tempo ha continuato la sua formazione e lavorato a Londra, ma è nei primi anni Novanta che comincia a mietere successi. Nel 1994 conduce la rubrica letteraria di Canale 5 A tutto volume, è presente anche in radio; infatti, ha una sua rubrica su Radio Deejay, Mezz’ora Daria, che si occupa sempre di novità letterarie.
La consacrazione come giornalista televisiva arriva con il talk show Tempi moderni. La formula del rotocalco era innovativa, proponeva temi di costume ed il pubblico, composto da 150 persone, era protagonista del dibattito. Ognuno poteva esprimere la sua opinione senza filtro alcuno.
Ma il grande pubblico televisivo impara a conoscerla quando conduce il primo Grande Fratello, quello con Taricone e Casalino per intenderci, conduzione che le farà vincere un Telegatto e il premio Regia Televisiva.
Ovviamente l’avete riconosciuta ora Daria Bignardi.
Tra le altre trasmissioni che la vedono conduttrice ci sono: Le invasioni barbariche, L’era glaciale e L’assedio.
Non abbandona mai il giornalismo scritto, collaborando con Donna e Vanity Fair.
I suoi amori
Daria è stata sposata con Nicola Manzoni da cui ha avuto Ludovico e successivamente ha sposato Luca Sofri, con cui ha avuto Emilia.
Luca è figlio di Adriano Sofri, leader del movimento Lotta Continua, riconosciuto colpevole dalla Cassazione come mandante dell’omicidio Calabresi, anche se lui si è sempre professato innocente e grande è stato il movimento di opinione in sua difesa.
Ma forse, l’amore più grande della Bignardi è la scrittura. È difatti un’apprezzata autrice. Il suo primo libro, Non vi lascerò orfani, è autobiografico e inizia la sua narrazione dalla morte della madre, ripercorrendo a ritroso le vicende della sua famiglia. A questo seguono altri romanzi di successo, tra cui L’acustica perfetta e Storia della mia ansia.
È in uscita il suo ultimo lavoro come scrittrice che si intitola Libri che mi hanno rovinato la vita, scritto ancora una volta in chiave autobiografica di cui dice: «Le situazioni pericolose, tristi, luttuose mi facevano vibrare come se solo nel dramma la vita si mostrasse davvero: nuda, integra, commovente». Tra i libri che Daria cita come quelli che le “hanno rovinato la vita” c’è Il demone meschino di Sologub, un autore russo, testo da lei affrontato a tredici anni. Il protagonista è l’uomo qualunque che per raggiungere i suoi scopi meschini, non esita a compiere qualsiasi crudeltà in un delirio di paranoie. Un soggetto che non pare adatto alla prima adolescenza e che certo può incidere sull’immaginario di una ragazzina.
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La foto di lei adolescente è pubblicata sul suo profilo Instagram in una forma poco velata di spot pubblicitario per la sua ultima fatica.
Il suo commento alla foto, infatti, è: Qui ero da qualche parte sull’Appennino emiliano e avevo appena letto uno dei libri che mi hanno rovinato la vita.
Oltre ad essere una brava giornalista è anche una efficace copywriter per la pubblicità di sé stessa.