Un Pieraccioni più provato del solito ha rilasciato a Instagram una confessione drammatica. Dopo i primi momenti di divertimento, i suoi fan sono rimasti senza parole.
Si dice che la commedia sia il modo che il pubblico (e prima di lui, gli artisti che la creano), ha di esorcizzare i propri drammi.
Debolezze, miseria umana, vizi, tragedie vere e proprie, famiglie distrutte, il lavoro che non si trova. Tutto ciò, indossati gli occhiali della commedia, ci fa ridere. E ci divertiamo tanto più troviamo riflessa nello schermo la nostra verità, i nostri vizi, la nostra mancanza di qualità.
La commedia funziona quando, come una seduta di psicanalisi, nasce dalla verità profonda, dai traumi autentici di chi la crea. La missione del comico è trasformare i propri problemi e quelli altrui, meglio se drammatici, in qualcosa che fa divertire e ci libera.
Da Goldoni in poi, attraverso, grandi autori come Neil Simon, maschere comiche come Jack Lemmon o Alberto Sordi, la risata è stata la via per mettere a nudo, di fronte a tutti, la propria miseria umana, e provare a bruciarla, con una risata purificatrice.
Leonardo Pieraccioni continua questa grande tradizione ma usando un tono minore, drammi e problemi minuti, quasi trascurabili, piccoli inciampi, stupidaggini da studente sono il combustibile che ha alimentato la sua comicità, e che l’ha reso uno degli interpreti di maggior successo degli ultimi decenni. Un crescendo che ha toccato il suo apice con “Il ciclone”, ma nonostante tutto continua. In minore, appunto. Sui social, su Instagram, in piccole pillole di vita quotidiana. Una collana di piccoli inciampi, piccoli problemi, piccole inadeguatezze, che strappano sempre una risata intelligente ai suoi numerosi fan.
Questo almeno finché un giorno Leonardo Pieraccioni si è deciso a raccontare un dramma molto grosso, e insieme a qualche risata forzata ha raccolto nei commenti espressioni di sgomento.
Le pillole e l’alcool, l’unico modo di dormire.
È un Pieraccioni con le mani davanti alla faccia, disperato quello che racconta uno spezzone di vita che entra a pieno titolo a far parte della storia della commedia. Un dramma reale, da guardare sorridendo.
Parla di sua mamma, di 81 anni e del suo rapporto disordinato con i farmaci. Le pillole per l’insonnia prese a manciate, come caramelle. L’unico modo modo di dormire.
Una dipendenza pericolosa, come qualunque medico potrebbe confermare, che però fa tanto ridere.
E a cui oggi se ne affianca un’altra: l’alcool. Un bicchiere da cucina pieno di Sambuca fino all’orlo, ogni sera: “Finalmente ho trovato cosa mi fa dormire!”.
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Lo sgomento di Pieraccioni è anche quello di chi lo ascolta. Ma invece di pianto diventa, com’è nel destino del comico, risata. Non c’è altra possibilità per chi nella vita ha scelto la missione della commedia.
