Dieci anni fa il viaggio spirituale che ha cambiato per sempre Simona Tagli. In un momento delicato della sua vita è tornata alla fede e ha fatto un voto che non ha nessuna intenzione di sciogliere.
È stata un sex symbol degli anni ‘90. Stacchetti sexy, minigonne cortissime hanno trasformato il cruciverba in un sogno erotico e hanno animato trasmissioni sonnacchiose come la Domenica In condotta dai Ricchi e Poveri.
La regia, esperta, era quella di Gianni Boncompagni, un maestro del pastiche tra innocenza ed erotismo.
Ma torniamo alle origini di questa brillante e disinibita showgirl, che ha abilmente attraversato una stagione essenziale della televisione italiana, animandone il lato più istintuale e meno intellettuale (e questo benché l’eccesso di elaborazione culturale non sia stato il principale difetto della televisione commerciale e no degli anni ‘80 e ‘90).
Simona Tagli nasce in una famiglia molto cattolica e studia dalle suore. Una formazione che in alcuni momenti (ma non troppi) entrerà in conflitto con il suo ruolo di ragazza-immagine o cubista televisiva, per usare categorie più contemporanee. Ad esempio, quando i registi le chiedono di alzare la minigonna per mostrare meglio le cosce, lei lo fa, sì, ma poi la riabbassa quasi subito. Un equilibrio difficile tra provocazione e pudicizia.
I suoi studi sono orientati allo spettacolo: l’accademia della Scale e una prestigiosa scuola di danza jazz. Ma Simona, all’atto pratico, il suo ruolo non sarà mai quello di ballerina.
Dai primi ruoli come comparsa in trasmissioni abbastanza dimenticate all’alba della TV commerciale, Simona Tagli progredisce al passo successivo: il ruolo di valletta. Debutta nella Domenica In diretta da Gianni Boncompagni con un ruolo alquanto surreale: quello di innaffiare di pepe sexy uno dei giochi meno sensuali che l’uomo sia stato capace di inventare: il cruciverba. E Simona ci riesce con semplici passi di danza e adottando un abbigliamento dalla superficie molto minimalista, che lascia all’immaginazione solo quel tanto che basta per offuscare la vista dei tranquilli pensionati del pubblico, e far dimenticare un po’ a tutti l’obiettivo di risolvere felicemente il cruciverba.
Il ruolo rimarrà il suo più iconico (tanto da essere utilizzato anche nella campagna elettorale in cui Simona si impegnerà, pur senza risultati apprezzabili, molti anni dopo). Altre presenze di valletta si susseguono, finché Simona Tagli approda a Telemontecarlo e al mondo dello sport automobilistico. Interpreta con convinzione uno dei due lati dell’intramontabile binomio “Donne & Motori”.
A Montecarlo le si attribuisce una tenera liason col principe Alberto. Sono cose che normalmente si negano diplomaticamente, fino alla morte. Lei invece lo confermerà molti anni dopo, aggiungendo di suo preziosi, anche se non richiesti, dettagli della loro intimità.
Appare sulle copertine di riviste sexy come “Playboy” e “Playman”. Nessuno sospetta che dentro di lei stia maturando una decisione che lascerà devastati i suoi fan.
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Il voto di castità
Dopo un viaggio spirituale all’Isola dei Famosi (luogo di ritiro inusuale, ma ok), Simona Tagli ha una improvvisa illuminazione che la rende consapevole della vacuità della vita vissuta fino a quel momento. In più è tormentata dagli impicci della separazione. Niente sembra girare per il verso giusto.
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Inaspettatamente, torna a galla l’imprinting cattolico. Simona fa un voto impegnativo, nella speranza di ottenere l’agognata serenità. Abbandona i piaceri della carne e sceglie la castità.
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Un voto efficace, che Simona ha deciso di non sciogliere più, almeno per il momento. Anche perché oltre alla grazia della serenità le ha portato l’apertura di un negozio di bellezza.
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Non è quanto di più tradizionalmente associato all’esperienza monacale. Ma i tempi cambiano, non meno delle sex symbol.