Il volto è noto al grande pubblico televisivo per aver preso parte ad una delle fiction di maggior successo degli anni 80/90. Da un po’ di tempo, però, non è più presente in TV.
Fabrizio Bracconeri è nato a Roma nel 1964. Da ragazzo abitava nel quartiere e di Primavalle e lavorava con lo zio che aveva un’officina meccanica.
Gli esordi
Il suo destino cambiò quando entrò in officina un certo Carlo Verdone. Bracconeri gli diede il tormento fino a quando il regista romano non accettò di dargli un ruolo nel film che si accingeva a girare: Acqua e Sapone. Era il 1983.
La sua carriera era iniziata. Successivamente interpretò anche pellicole dirette dai fratelli Vanzina, Castellano e Pipolo e Mariano Laurenti. Tutte trame leggere, senza impegno o particolari velleità artistiche.
La notorietà
Ma è la fiction di Italia 1, I ragazzi della III C che gli da’ la vera fama. Il suo ruolo era quello di Bruno Sacchi, un ragazzo che oggi definiremmo “sfigato”, corpulento, eccessivamente attaccato alla mamma e non particolarmente sveglio nei rapporti con gli altri.
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Negli anni Novanta e Duemila affiancò Rita Dalla Chiesa, a fasi alterne, nella conduzione di Forum. Nel 2013 lasciò definitivamente il programma. Ha continuato con altre trasmissioni, senza però riuscire a replicare il successo del passato.
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Un presente difficile
In una recente intervista, l’ex Bruno Sacchi ha rivelato a Silvia Toffanin di soffrire di una forma severa di depressione, per la quale si sottopone a terapia farmacologica.
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Di certo, il declino della sua popolarità di attore ha influito, così come la condizione di suo figlio Emanuele, affetto da una grave forma di autismo, associata ad un ritardo mentale. Il ragazzo non è autosufficiente e questo è fonte di grave preoccupazione per tutta la famiglia. Fabrizio si è dedicato negli anni principalmente al figlio trascurando giustamente la sua carriera televisiva.
Ammette di essere fortunato a potersi permettere le cure e l’assistenza al figlio, mentre molte famiglie non sono in grado di affrontare una situazione così devastante.