Fissano i protocolli di sicurezza per tutti ma i Ministri della Pubblica Istruzione e della Pubblica Amministrazione non hanno nessuna intenzione di osservarle. Nessun rispetto per gli italiani e il diritto alla salute dei colleghi.
“Fai come ti dico, non come faccio io”. A questo vecchio adagio patriarcale e autoritario i nostri ministri Bianchi (ministro della Pubblica Istruzione) e Brunetta (ministro della Pubblica Amministrazione) sembrano sapersi ispirare benissimo.
Molto meno sembrano intenzionati a seguire le regole che loro stessi stanno fissando per tutti gli italiani, e in particolare dipendenti pubblici e della scuola, che ricadono sotto la loro diretta responsabilità.
Per capirlo, basta guardarli in queste immagini, mentre esibiscono due mascherine arrogantemente abbassate sotto il naso, durante una riunione indetta dall’Esecutivo.
Ricordiamo quanto ha deciso il governo: “I dispositivi di protezione delle vie respiratorie (meglio conosciuti come mascherine) devono essere obbligatoriamente indossati all’aperto su tutto il territorio nazionale. Inoltre, devono essere indossati in tutti i luoghi al chiuso diversi dalla propria abitazione, compresi i mezzi di trasporto pubblico (aerei, treni, autobus)”. Uniche eccezioni sono previste durante l’attività sportiva e all’interno di bar e ristoranti, esclusivamente mentre si mangia e si beve.
Le immagini delle mascherine abbassate sono ben chiare e non pare che né Brunetta né Bianchi stiano facendo alcun tipo di attività sportiva, durante questo tavolo istituzionale, convocato appunto per decidere norme e protocolli di sicurezza.
L’arroganza del potere
E mentre le linee guide del Governo vengono ripetute all’infinito dalle faq presentate sul sito del Governo, da telegiornali, giornali e vengono stampate sulla Gazzetta Ufficiale, Brunetta e Bianchi si riservano il diritto di ignorarle come vogliono.
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Non è solo un pessimo comportamento verso i loro colleghi e chi è stato convocato al tavolo, il cui diritto alla salute viene ignorato. È anche un pessimo esempio dato agli italiani, dopo più di due anni di sforzi per convivere con l’emergenza coronavirus, e cercare di combatterla insieme.
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L’arroganza del potere non è fatta solo di grandi abusi e atti che restano nei libri di storia. È fatta anche di piccoli gesti di menefreghismo come questi, che sembrano voler ripetere le gesta del Marchese del Grillo: “Io sono io e voi non siete un c****o”.
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Non è solo una mascherina abbassata in un luogo chiuso di lavoro. È un potere che getta la maschera, e si mostra per quello che è.
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