Si è messo una maschera da uomo semplice e un po’ svampito. Ha scelto un soprannome che significa “tamarro”. Ma l’uomo che ci fa ridere mettendo in scena vizi e virtù degli italiani è tutt’altro che un sempliciotto.
Ci fa ridere, e senza farcene accorgere, ci fa pensare. Mette in scena i nostri vizi e così facendo ci aiuta a vederli, e sperabilmente a cambiarli.
Checco Zalone (che in realtà si chiama Luca Pasquale Medici) è tutt’altro che l’uomo ignorante e semplice che ama rappresentare per aiutare il suo pubblico a identificarsi con lui. È nato nel 1977 a Capurso, una piccola località a sud di Bari.
Ha costruito una biografia ben studiata, per apparire ingenuo, simile al personaggio che interpreta nelle sue commedie. Il suo pseudonimo nasce dall’espressione “Che cozzalone!” che dalle sue parti significa “che tamarro!”. Ama far sapere che da adolescente passava tutto il suo tempo in casa a giocare ai videogames, come un qualsiasi ragazzino, pure un po’ stupidotto.
Eppure Zalone è un autore, regista e attore che ha saputo trovare la chiave d’accesso al cuore del suo pubblico, come nessuno aveva mai fatto prima nella storia del cinema italiano. I suoi film hanno segnato uno dopo l’altro record di incassi mai prima inimmaginabili, e forse ineguagliabili. E questo non una volta, ma in una successione che ha dell’incredibile.
Ha esordito e si è fatto le ossa sul palco di Zelig. Poi è approdato al cinema, e subito è stato trionfo. “Cado dalle nubi” nel 2009 incassa 14 milioni di euro. “Che bella giornata” sfonda con 43 milioni: il maggiore incasso italiano di ogni tempo. Un record che verrà stracciato da “Sole a catinelle”, con 52 milioni di euro.
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Una comicità molto “studiata”
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Zalone si è laureato honoris causa, per così dire, in trionfi cinematografici. Ma vediamo cosa c’è più specificamente nel suo curriculum scolastico. Che è di tutto rispetto.
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Zalone da ragazzo frequenta il Liceo Scientifico di Conversano, dove ottiene la maturità scientifica con ottimi voti.
Sogna di fare il poliziotto e quindi si iscrive a giurisprudenza a Bari. Qui studia per cinque anni fino alla laurea. Poco dopo, il Dott. Zalone deve scontrarsi con uno dei pochi insuccessi della sua vita: non riuscirà a passare l’esame per entrare nelle forze di polizia.
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Ma nel profondo degli italiani, Zalone ha indagato diversamente, con i suoi film. L’esame è stato questa volta un trionfo, anzi una serie di trionfi senza fine.