Sanremo ha graziato Gianni Morandi per la terribile gaffe della canzone di Sanremo postata per errore. Dopo essersi scusato con la scarsa abilità telematica, Morandi ha adottato una misura definitiva per evitare futuri errori del genere.
Non era mai successo in passato. Nella sua lunga storia, che comincia nel 1951 il Festival di Sanremo era stato sempre terribilmente inflessibile almeno su una regola: l’eliminazione delle canzoni non inedite.
Sotto le forche caudine di questa norma senza eccezioni sono passati anche pezzi che avrebbero finito per guadagnare in seguito una notevole fama. Ma che Sanremo escluse perché eseguiti, anche nella più minore delle occasioni.
La prima esclusione di peso si verifica nel 1957. Il pezzo proposto da Carla Boni si rivela non inedito. E poi Bobby Solo, Patty Pravo, Ornella Vanoni, Jo Squillo.
Nel 2006 un miracolo salva Simone Cristicchi. La sua canzone quasi-non-completamente-inedita si salva dopo una lunga camera di consiglio. L’asticella balla sui supporti ma resta al suo posto e Cristicchi viene ammesso a varcare le porte dell’Ariston.
Per un altro caso contestato, Loredana Berté viene invece esclusa nel 2008. Le parole sono diverse ma la musica la stessa di un brano già eseguito in passato: fuori.
Insomma se c’è una cosa su cui qualunque cantante, anche il più novizio, ha sempre avuto le idee chiare, è che il suo brano non deve mai, e poi mai, e poi ancora mai, essere stato eseguito in pubblico prima. Né totalmente, né parzialmente, né per le parole, né nella parte musicale. Sanremo pretende la verginità assoluta, totale, senza compromessi.
E figuriamoci se il concetto non era chiaro a Gianni Morandi, quando incoscientemente ha postato sul suo profilo un video con una parte della canzone che intende portare a Sanremo.
Le scuse e la penitenza
Si può immaginare la disperazione dei discografici, di Amadeus, del circolo di Morandi stesso, di fronte a questo gesto kamikaze. Com’è come non è il brano è scomparso dal profilo di Morandi dopo pochi secondi. Un tempo comunque non abbastanza breve da impedire l’esplosione del caso.
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Morandi si è scusato e ha spiegato il suo gesto insano in una maniera che ha lasciato i più a grattarsi la testa perplessi: avrebbe postato il video inavvertitamente, a causa di un tutore alla mano, che gli impedisce movimenti naturali e agevoli.
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Organizzare un incidente probatorio, per chiedere a Morandi di mostrare come una mano con limitate possibilità motorie posti video in autonomia, sarebbe stato troppo e, si teme, non pienamente risolutivo.
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Mentre la mannaia stava per calare inesorabile, il Festival, nella persona del Grande Inquisitore Amadeus, ha deciso di graziare il colpevole e lasciare la testa, pardon la canzone, al suo posto. Morandi è stato graziato.
Per dimostrare la sua buona fede ulteriormente, il simpatico cantante, molto a suo agio con l’ironia social, ha deciso di esibire un atto di contrizione ulteriore e definitivo. Una penitenza dell’era moderna, con cui espiare la terribile trasgressione magnanimamente perdonata.
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Ha promesso che da oggi dei social si occuperà solo la moglie Anna, da sempre sua consulente social. E per dimostrarlo ha postato l’immagine del suo nuovo, vecchissimo telefonino. Un modello preistorico, concepito quando i telefoni cellulari servivano solo a telefonare. E non a navigare o a combinare guai su Facebook.
Chissà se il giovane Morandi riesce a immaginarsi com’era il mondo senza i social…