Teo Teocoli, il famoso cabarettista che ha creato tantissimi personaggi, da di tempo è assente dagli schermi televisivi. Ecco qual è oggi la sua attività.
Teo Teocoli nasce a Taranto da genitori calabresi nel 1945. Ancora bambino si trasferisce a Milano con la famiglia.
Esordisce come cantante negli anni Sessanta, prima di entrare nel Clan di Celentano, ha fatto parte della prima formazione della PFM.
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All’epoca ha preso parte anche al musical Hair, in cui appariva in scena completamente nudo. In quel cast ci sono anche i giovanissimi Renato Zero e Loredana Bertè.
Gli anni del Derby
Con l’approdo al Derby, il cabaret milanese che ha fatto storia, Teo entra a far parte di un eccezionale circolo di attori comici ed intrattenitori che sono di fatto le colonne portanti di una certa comicità intellettuale. Teo divideva il palco del Derby con Massimo Boldi, Cochi e Renato, Giorgio Faletti, e molti altri.
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La popolarità televisiva
Tra gli anni Ottanta e Novanta Teo è protagonista di alcune trasmissioni che lo rendono straordinariamente noto al grande pubblico, una tra tutte Mai dire gol, per la quale Teocoli crea dei personaggi rimasti nella memoria di tutti:il tifoso milanista Peo Pericoli e soprattutto il giornalista napoletano Felice Caccamo.
Teo è anche uno straordinario imitatore, oltre al suo perfetto Adriano Celentano, irresistibile è anche la sua imitazione/parodia di Adriano Galliani, ex AD del Milan.
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Teo nel privato
Per un po’ di tempo, complice anche gli anni in cui ha vissuto la giovinezza, Teocoli ha sperimentato la classica triade sex and drugs and rock’n’roll.
Con alle spalle un infanzia difficile da emigrato è stato subito attratto dalle droghe. Ha avuto relazioni con tante donne tra cui l’indossatrice icona Veruschka.
Da qualche anno è felicemente sposato con Elena Fachini che gli ha dato tre figlie.
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Negli ultimi anni, come lui stesso ha avuto modo di dichiarare è stato colpito da una malattia di cui non ha voluto rivelare la natura.
Ormai guarito, nelle vesti di Caccamo è ritornato in tv a Zelig, meritandosi una caldissima ovazione dal pubblico che non lo ha mai dimenticato.
