Walter Santillo è stato uno degli inviati più famosi di Carramba. Dopo molti anni e diverse collaborazioni ecco cosa fa oggi
Walter Santillo, nato a Catanzaro il 12 luglio 1959, è un conduttore televisivo ed autore televisivo italiano. Inizialmente è un animatore nei villaggi turistici e sulle navi da crociera, poi anche speaker e conduttore radiofonico. Successivamente la sua carriera prende una strada differente iniziando a lavorare su emittenti televisive locali come Rete Mia, Canale 10 ed in reti del circuito di Cinquestelle e su TMC.
Negli anni Ottanta inizia la sua carriera come autore televisivo, collaborando con giovani e promettenti attori come Leonardo Pieraccioni e Giorgio Panariello. Diviene noto anche sulle reti nazionali nei primi anni Novanta, quando collabora con Giorgio Bracardi per la trasmissione di Rai 2 Chiappala Chiappala.
Nel 1991 e nel 1992 conduce su Rai 3 tre edizioni del Festival Internazionale delle Voci Nuove. Negli anni successivi partecipa a due programmi dell’estate di Raiuno Su le mani (nel 1996) e Va ora in onda (nel 1997), entrambi di Carlo Conti. Dal 1997 inizia la sua avventura con Raffaella Carrà e Sergio Japino nel cast di Carramba che sorpresa! e poi in quello di Carramba che fortuna! come inviato esterno ed autore. Nel 2003 è inviato ed autore del programma della Carrà Sogni.
Cosa fa oggi l’inviato di Carramba Walter Santillo
Da quel momento in poi la sua carriera è sempre più in salita, come inviato esterno in diverse trasmissioni. Ha partecipato anche come attore in diversi film, come No Problem con Vincenzo Salemme ed il film di Ugo Fabrizio Giordani Sharm el Sheikh – Un’estate indimenticabile.
Nell’ultimo periodo Walter Santillo ha lavorato molto come autore televisivo. Infatti è stato autore di Cultura moderna, dello spettacolo teatrale Panariello-Conti-Pieraccioni il tour, del programma Primafestival e della trasmissione Tale e Quale show di Carlo Conti. Santillo ha lavorato accanto alla Carrà per oltre 20 anni, e nel momento della scomparsa dell’artista, ha parlato un po’ di lei.
“Raffaella non aveva atteggiamenti da diva. E così i suoi collaboratori vedendo che lei era la prima a sacrificarsi, a non tirarsi mai indietro, pronta a fare anche le 2 di notte per scrivere i copioni che dovevano essere assai precisi e alla fine risultavano delle vere e proprie biografie, vedendo tutto ciò… era un piacere lavorare con lei, anche se era molto pignola, precisa, attenta”. Le parole di Santillo evidenziano tutta la sua ammirazione per la Carrà.
Santillo nutre ancora tanta stima nei confronti della soubrette, grazie alla quale è arrivato al successo. Infatti, parlando di Raffaella dice: “Questa non è la fine di una storia, ma l’inizio di una leggenda”.