Attrice versatile ed artista straordinaria, anche Paola Cortellesi ha dovuto affrontare un periodo decisamente complicato.
Paola Cortellesi, ad oggi, rappresenta di sicuro una delle attrici italiane più amate del panorama cinematografico nostrano. Un amore, quello da parte del pubblico, che nasce anche grazie ad una particolare versatilità. Interprete straordinaria, che ha saputo muoversi su più fronti, riuscendo a diventare abile imitatrice (sempre con la grande vena comica che la contraddistingue), comica pronta ad ogni tipo di contesto ma anche attrice capace di prendere in carico personaggi particolari e suggestivi.
Il successo della Cortellesi si è sviluppato di fatto tra televisione e Cinema, un percorso dinamico, dove lei ha saputo dar sfoggio di grandi peculiarità attoriali, quelle che le sono servite per farsi apprezza dal pubblico ma anche dagli addetto ai lavori. Una strategia vincente, con la quale si è imposta sulla scena in maniera sempre convincente e matura. E proprio recentemente c’è stata una delle sue ultime portanti avventure.
Paola, infatti, è stata una delle doppiatrici protagoniste nel film ‘Disney Pixar’ premio Oscar ‘Soul’. L’attrice, infatti, ha prestato la sua voce alla piccola anima ’22’. Un esperienza, quella del doppiaggio, che la Cortellesi aveva fatto già in passato con pellicole come ‘Stuart Little’, ‘Cars 2’ o ancora ‘I primitivi’.
Paola Cortellesi e la durissima esperienza durante l’infanzia
La Cortellesi, abbiamo detto, è un’artista fantastica, versatile e sempre sul pezzo. Alle sue spalle, però, si cela una storia molto delicata. Episodi che lei ha dovuto affrontare quando era molto più piccola, ma che le sono rimasti impressi nella mente. E cosi è stata proprio a voler raccontare tutto attraverso un’intervista.
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Ai microfoni de ‘Che tempo che fa’, infatti, l’attrice si è lasciata andare ad un racconto molto particolare. “Capitava a scuola. Alcuni compagni di classe alle medie mi prendevano in giro. Erano sempre pronti a dirmi che ero sbagliata, proprio come mi sentivo. Riservata, timida, davo del lei: devo essere sembrata un tipo ‘strano’”, le parole della Cortellesi.
“A ricreazione ci scappava il dispetto, lo spintone, lo schiaffo, mentre io avrei solo voluto divertirmi. Me li ricordo benissimo, quei momenti. Succede. Sempre, ancora, in ogni zona e ambiente. Con epiloghi spesso tragici e insensati. In quel periodo i miei fratelli maggiori mi sostennero molto, insegnandomi che il rispetto degli altri non deve mai far dimenticare se stessi”, le dichiarazioni molti forti di Paola, testimonianza di quanto il suo carattere si sia sviluppato nel corso del tempo anche con esperienze di questo tipo.