Una storia che commuove tutti in diretta, anche la stessa Silvia Toffanin. La famosa padrona del salotto di Verissimo in lacrime
Cherif Karamoko è nato a Conakry, capitale della Guinea, il 3 maggio del 2000. E’ un calciatore. Ha debuttato nel 2019 con la maglia del Padova, in Serie B. Il centrocampista ha una storia davvero difficile alle sue spalle. Nel 2017 è scappato dalla sua terra, a causa della guerra. Ma non è finita, dopo esser stato prigioniero ed aver subito diverse torture, si è imbarcato dalla Libia per arrivare in Italia.
Nel difficile viaggio ha perso suo fratello. Dopo aver perso i genitori, il fratello rappresentava l’unica figura più importante nella sua vita. La storia di Cherif Karamoko è una storia davanti alla quale è difficile rimanere impassibili. Difatti anche la stessa Silvia Toffanin, conduttrice di Verissimo, è scoppiata in lacrime davanti al suo racconto in studio.
“Quando eravamo a Tripoli mi diceva di guardare le luci in fondo al mare, che lì c’era l’Italia, il posto dove avrei potuto realizzare il mio sogno”. Il ragazzo si racconta a Verissimo, parlando del suo difficile calvario per giungere in Italia. Inizialmente è scappato dalla guerra in Guinea, ha poi attraversato il deserto per arrivare a Tripoli. Durante il un viaggio è stato anche tenuto prigioniero e ha subito terribili torture.
La storia che commuove Silvia Toffanin
Nel 2017, insieme a suo fratello, è partito dalla Libia a bordo di un barcone affondato però poi nel Mediterraneo. “Una notte, abbiamo iniziato a imbarcare acqua. A quel punto è nata una battaglia disperata per accaparrarsi i salvagenti, che erano pochissimi rispetto a quanti eravamo. La gente urlava e non si capiva niente”.
Cherif racconta che la barca è poi affondata e si sono iniziati ad aggrappare ad alcuni pezzi dell’imbarcazione che galleggiavano. “Ero senza forze, faceva freddissimo e avevo bevuto un sacco di benzina”. Proprio in quel momento il fratello gli lancia un salvagente e gli dice di tenere duro, che sta per arrivare la nave italiana per trarli in salvo.
“Mi ha detto di salvarmi perché dovevo giocare a calcio”. Conclude dicendo che il fratello era al suo fianco, ma non si è accorto in quale momento è scomparso poi tra le onde. In seguito è svenuto e si è poi risvegliato in ospedale in Italia.
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La Toffanin trattiene le lacrime con molta difficoltà. Trascorre quasi l’intera intervista commossa per le parole e per le lacrime dello stesso Cherif Karamoko. La Toffanin poi sottolinea “So quanto per te sia difficile essere qui e raccontare queste cose”.